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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Cinque false credenze da sfatare sulla psicologia

“Usiamo solo il 10% della nostra intelligenza”, “le percezioni extrasensoriali mi hanno suggerito che…” o “lo strizzacervelli è il medico dei matti” … quante volte abbiamo ascoltato questi luoghi comuni inerenti la mente o il mondo che ci circonda?

“Usiamo solo il 10% della nostra intelligenza”, “le percezioni extrasensoriali mi hanno suggerito che…” o “lo strizzacervelli è il medico dei matti” … quante volte abbiamo ascoltato questi luoghi comuni inerenti la mente o il mondo che ci circonda? La nostra conoscenza è fatta di stereotipi che ci permettono di ragionare più velocemente, ci forniscono sicurezza e rimangono attivi per comodità ma, probabilmente, non sempre sono azzeccati e, pensandoci bene, si configurano come dei veri flop!

Quindi, ecco una rassegna dei più frequenti luoghi comuni con cui abbiamo a che fare.

Tanto per iniziare, è vero che sfruttiamo solo il 10% del nostro cervello? E’ assai arduo dimostrare che durante la giornata ben il 90% delle nostre facoltà rimangano nascoste e sopite. La verità è che molte volte ci poniamo limiti che non esistono, viviamo con visioni “distorte” ma lo facciamo coscientemente, con tutta la nostra sostanza grigia.

Chi invece ritiene di possedere percezioni “paranormali”, o di ricevere informazioni da un sesto senso molto sviluppato, purtroppo, sarà costretto a ricredersi. Le pseudo-conferme e le informazioni acquisite da questi “poteri” spesso non esistono o si basano su semplici coincidenze e nessuno degli avanzatissimi strumenti tecnologici odierni ha mai dimostrato flussi paranormali di energia fuoriuscire dal nostro corpo.vOltretutto, tali “doni” il più delle volte vengono utilizzati per aggirare persone ingenue riguardo a letture sul futuro od un contatto col paranormale.

Passando ad altri miti, i lettori di questo articolo che si affacciano ai cinquanta anni possono tirare un sospiro di sollievo riguardo la temuta crisi di mezza età. In effetti in questa fase della vita ci si sente portati a guardarsi indietro, osservando il proprio percorso esistenziale, ponendosi dubbi se il meglio sia già passato ma, dati alla mano, solo una persona su cinque subisce un deterioramento dell’umore. La maggior parte delle persone, infatti, si sente ancora reattiva, forte e concentrata sulle proprie potenzialità. Insomma, avete più probabilità di contrarre l’influenza che di incorrere in un periodo spiacevole della vostra vita

Credenza molto diffusa riguarda le emozioni, sul fatto che queste debbano sempre essere espresse. Molti film e anche alcuni indirizzi terapeutici hanno suggerito l’espressione libera della rabbia attraverso urla, il lancio di oggetti (alcuni paesi indicono gare di lancio dei piatti), o il colpire oggetti soffici per indirizzare all’esterno la propria aggressività. Ebbene, questi comportamenti non solo non abbassano la rabbia ma rendono la persone più dipendenti a queste condotte difficilmente giustificabili in contesti civili. Le normali modalità di rilassamento vengono quindi indebolite, aumentando il senso di frustrazione e ancor di più l’irritabilità.

Un’altra leggenda vede la figura dello psicologo come il medico dei matti. Tale definizione risale probabilmente ai tempi delle prime applicazioni delle cure psichiatriche nella gestione di soggetti psicotici nel XX°secolo. Nell’immaginario comune, la figura dello psicologo è stata sovrapposta a quello dello psichiatra; quest’ultima è la figura preposta al trattamento, anche farmacologico, di pazienti psicotici particolarmente problematici. La psicologia, pur trattando anche questi casi complessi, spazia su molte altre applicazioni e ambiti meno gravi. Il recupero di un certo benessere psicologico e il miglioramento dei propri punti deboli è tra questi. Quindi potete star tranquilli, andare dallo psicologo non vuol dire esser matti!

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