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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Comune tra casi di indagine e casi esclusi: ciò che i cittadini si chiedono

In questi giorni la Digos ha acquisito presso gli uffici Comunali, quelli della Motumus e della News documenti e file relativi all’affidamento diretto di contratti per il servizio di rassegna stampa e per l’estate Brindisina. Attendiamo con ansia e preoccupazione gli esiti delle indagini con la speranza che non si debba andare a votare per l’ennesima volta in una città da troppo tempo senza guida; anche quando una guida formalmente la aveva. E spero che la magistratura svolga in modo puntuale il suo mestiere facendo luce sulle delibere incriminate.

In questi giorni la Digos ha acquisito presso gli uffici Comunali, quelli della Motumus e della News documenti e file relativi all’affidamento diretto di contratti per il servizio di rassegna stampa e per l’estate Brindisina. Attendiamo con ansia e preoccupazione gli esiti delle indagini con la speranza che non si debba andare a  votare  per l’ennesima volta in una città da troppo tempo senza guida; anche quando una guida formalmente la aveva. E spero che la magistratura svolga in modo puntuale il suo mestiere  facendo luce sulle delibere incriminate.

Si ha però la sensazione che rispetto al passato  ci sia una maggiore attenzione nei confronti del palazzo di città. Su questo giornale era stata già evidenziata l’anomalia della delibera di affidamento diretto alla Infotirrena Srl . In data 19 giugno 2008, infatti, la giunta comunale di Brindisi, guidata dal sindaco Mennitti, con deliberazione numero 292 affidava ad una ditta esterna (la Infotirrena appunto)  l’incarico; “per ragioni di estrema urgenza” veniva affidato tramite la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell’art. 57 del Decreto Legislativo 12aprile 2006, n. 163 e s.m.i.; si stabiliva inoltre un compenso alla ditta pari al 15% del contributo statale incassato.

Un vero “terno al Lotto” se si considera la  ragguardevole base di calcolo, oltre i 25 mln di euro, che dovrebbe aver fatto maturare competenze per più di 3 mln di euro, ed i pochi giorni di lavoro per la definizione delle somme da chiedere a rimborso. Vale poi la pena ricordare che la società in questione era ed è una delle ben oltre cento imprese iscritte all’Albo dei soggetti abilitati alla gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni.

Come mai allora, a parità di  situazione, non è intervenuta con la medesima solerzia la magistratura o la Corte dei Conti, malgrado un esposto ad esse indirizzato dai consiglieri comunali Enzo Albano e Antonio Monetti nel novembre del 2011? Come cittadini abbiamo bisogno di un controllo costante e non a fasi alterne, sull’operato delle persone cui abbiamo affidato il governo della cosa pubblica e quindi del nostro interesse comune.

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