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Uomo e donna dopo i 50: risorse, bilanci per una nuova vita di coppia

I cinquant’anni sembrano portare crisi, cambiamenti e modifiche importanti sia per l’uomo che per la donna. Menopausa, andropausa, ad esempio fanno parte di un normale processo fisiologico tipico della mezza età, ma pare che spesso siano vissuti come una discesa nel burrone dell’impersonalità

I cinquant’anni sembrano portare crisi, cambiamenti e modifiche importanti sia per l’uomo che per la donna. Menopausa, andropausa, ad esempio fanno parte di un normale processo fisiologico tipico della mezza età, ma pare che spesso siano vissuti come una discesa nel burrone dell’impersonalità. Se n’è discusso sotto varie sfaccettature lo scorso 3 ottobre a Mesagne presso il Castello nel convegno “L'Età Gold della donna e dell'uomo: il benessere sessuale ed affettivo dai 50 anni in su”.

La fisicità muta in un immagine che non piace; gli ormoni subiscono una variazione non indifferente che influenza l’umore della donna; la libido cala; l’identità, come in ogni modifica, traballa. Alcune donne dichiarano che il desiderio sessuale è così basso che si costringono ad avere rapporti pur di evitare che il proprio partner si guardi intorno. Gli uomini sono meno propensi ad ammettere una lettura triste del proprio corpo e del sentirsi più anziani, stanchi.

I 50-55 anni sono anni di bilancio, i figli adulti, autonomi, magari sono già fuori casa; ci si ritrova coppia dopo che, per oltre vent’anni in cui si è stati per lo più genitori, si era dimenticato di esserlo. Il bilancio riguarda ciò che si è fatto di importante ed essenziale per i figli, per il lavoro, per la famiglia; è come un guardarsi allo specchio e domandarsi “Quanta cura si è dato a sé e alla coppia?”.

Rispetto al passato sembra che gli ultracinquantenni abbiano una migliore qualità di vita, un’età più lunga e, specie per la donna, una maggiore propensione alla prevenzione psicofisica. Nella valutazione di sé ci possono essere nostalgie, tentativi di fuga da se stessi. Il risvolto della medaglia, ci indica Erikson, è che nella crisi, nel cambiamento, nel dolore delle scelte c’è l’opportunità, la crescita, l’evoluzione psicosociale. E se quindi da una parte nella maturità c’è  tristezza, nostalgia per le cose fatte e sbagliate, per i rimpianti, per quello che si è oggi, dall’altra c’è “l’integrità” dell’io.

Gli over 50 puntano di più al fascino, allo stile, all’autoironia, consapevoli di difetti e ombre, sanno meglio gestire le proprie emozioni e le relazioni sociali. Alle sensazioni di vuoto, paure, disorientamento si contrappongono l’esperienza delle cose vissute, la capacità di guardare la vita con una prospettiva più larga. Utile è domandarsi: “Che tipo di esperienze voglio vivere o cosa sono disposta/o a vivere?”. Le occasioni per dedicarsi a ciò che piace, un’attività, un interesse, un hobby da soli o con il partner non va guardato solo nell’ottica di fare qualcosa, ma di condividere del tempo, dell’occuparsi di sé e dell’altro, da cui ne trae beneficio la relazione.

Decidere insieme significa rimettersi in moto sul binario dell’essere coppia, e questo presuppone creatività fantasia, nuovi obiettivi magari meno essenziali, poiché ci si dirige verso la reinvenzione del “noi” meno improntata al dovere. Certo è che se durante gli anni passati si è stati una coppia energica, vitale, rivolta verso i bisogni interni e relazioni con l’esterno, questo predice un andamento futuro buono ed improntato sulla coesione della relazione di coppia.

Sembra che anche una vita sessuale attiva e fertile, contrassegnata dalla fantasia e dalla novità sia un fattore protettivo per dopo i cinquant’anni: S’invecchia come si è vissuti (De Ajuriaguerra). Ci sono indubbiamente caratteristiche tipicamente femminili e maschili che influiscono tutta la vita la coppia ed anche nel giro di boa della vita: le donne sempre orientate alla riflessività, alla cura, a capacità intellettive, astratte e creative preferiscono continuare a dedicarsi alle chiacchierate con le amiche; gli uomini, più idonei a gestire situazioni spaziali, matematiche e pratiche, prediligono situazioni più concrete e risolutive.

Questo non esula dal condividere qualcosa insieme, come si è fatti durante gli anni precedenti, con nuove prospettive.  Ogni coppia fin dal primo innamoramento è proiettata verso un cambiamento singolo e pronto ad accogliere l’altro. Nel cammino della relazione di coppia è necessario, quanto opportuno ed utile porsi obiettivi diversi, man mano che la stessa coppia cresce, affronta cambiamenti e crisi (Beck). Questo perché la modifica è fisiologica, rito di passaggio obbligato, prevede un mettersi in gioco insieme, un evolversi continuamente.

Miglioramento dell’intimità con se stessi, leggerezza, capacità di accorgersi ciò che cambia accettandosi, delicata ironia e giocosità, apprezzare i traguardi, i progressi raggiunti, i lati belli del partner, recuperare rituali (baci, abbracci, bigliettini, coccole, cucinare insieme, mangiare a lume di candela, scambiarsi messaggi) sono alcuni esempi di quali ingredienti possono muovere la coppia verso il nuovo cammino insieme. Ogni coppia ha il diritto, dopo aver fatto nella vita il necessario, di dedicare più tempo a sé come al partner, per continuare a dirigersi fianco a fianco verso nuovi obiettivi comuni! (rita.verardi@libero.it)

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