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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Cosa c'è dietro la psicosi dei clown rapitori

In queste settimane tutta l’Italia sembra esser accomunata da un fenomeno che circola in modo virale su tutte le testate giornalistiche: le notizie riguardanti individui malintenzionati, vestiti da clown, che tentano di rapire passanti in zone più o meno frequentate delle città

In queste settimane tutta l’Italia sembra esser accomunata da un fenomeno che circola in modo virale su tutte le testate giornalistiche: le notizie riguardanti individui malintenzionati, vestiti da clown, che tentano di rapire passanti in zone più o meno frequentate delle città. Nel Salento, in pochi giorni, le denunce si sono sparse a macchia d’olio: tra le province di Lecce e Brindisi si registra il maggior numero di racconti di bambini e adulti che hanno rischiato di esser trascinati all’interno di furgoncini bianchi guidati da inquietanti figure.

Casi analoghi sono però emersi anche nella Romagna e nel Nord Italia. Fortunatamente, nonostante la paura, data del potenziale pericolo, sfrecci sulla rete a velocità maggiori di quelle della nostra razionalità, mancano ancora riscontri oggettivi. Il medesimo e famigerato furgoncino bianco sembra quasi esser dotato del dono dell’ubiquità: la sua presenza in via Appia a Brindisi, occorsa giovedì 23 ottobre, è stata testimoniata anche a Galatina, a Surbo, a Reggio Emilia e a Modena.

Altrove il furgoncino è segnalato con caratteristiche diverse, di colore giallo, molto appariscente, e le maschere non sarebbero di clown, ma di medici; in alcuni casi gli aspiranti rapitori viaggerebbero a bordo di una Fiat Punto grigia con targa straniera; in un altro episodio ancora, gli aggressori sarebbero una donna con un velo ed un uomo a bordo di un'auto. Le segnalazioni sono tantissime, simili e contrastanti, casualmente tutte concentrate in un arco di tempo molto ridotto.

Insomma, questi clown malintenzionati sembrano esser l’ennesima incarnazione delle antiche paure che ci accompagnano dalla notte dei tempi, da quando i fulmini, il sole e il fuoco erano visti come qualcosa di soprannaturale, da temere. Le tracce di queste paure ancestrali sono arrivate sino ai giorni nostri: l’innato terrore per il buio e il timore del soprannaturale sono gli esempi più evidenti.

I numerosi avvisi di tentati rapimenti, che si susseguono in questi giorni, hanno la finalità di innescare queste paure per indurre al caos. Le segnalazioni spesso sono create ad hoc per smuovere qualcosa in vite ritenute troppo noiose, o forse da persone in buonafede e facilmente suggestionabili dalle notizie virali che circolano in rete.

Non possiamo negare che queste psicosi (diverse e potenzialmente meno dannose delle psicosi individuali), nonostante tutta la nostra razionalità, agiscano sulle nostre angosce  più intime: il timore dell’imprevedibilità e il senso d’impotenza davanti a una potenziale aggressione senza via d’uscita.

L’emozione e la paura, il silenzio della solitudine e il sentimento sono i gradienti auto generativi che rinforzano questi fenomeni. Se poi ci aggiungiamo anche le sembianze dei clown, così ispiranti per il mondo cinematografico (da “It”, il personaggio di Stephen King, che ha inquietato le generazioni degli anni ’90, sino all’ultimo film “All Hallows’ Eve” uscito nel 2013), il gioco è fatto.

Di tutta questa psicosi sociale, l’unico rischio veramente preoccupante è il sopraggiungere di comportamenti d’emulazione, proprio come è avvenuto in Francia, dove adolescenti vestiti da clown hanno aggredito dei normali passanti. Ma qui si entra nella delinquenza criminale e si esce dalle nostre paure primitive. Insomma, la potenza di Internet è anche questa: creare una fitta rete organizzata, capace di dar corpo, in pochissimo tempo, a decine di presunti episodi sgradevoli.

Come difendersi da tutto ciò? Vedere sempre la fonte delle notizie: spesso le notizie più eclatanti e shoccanti nascono da fonti originarie lontane e poco attendibili, bisogna dunque informarsi sull’effettivo accadimento dell’evento, senza prestare attenzione al “sentito dire”.  Un esercizio più accurato è dedicato alle personalità più sensibili ed ansiose. In questo caso può esser utile pensare che le proprie paure altro non sono che il contenitore dei propri pensieri, in parte irrazionali.

Affrontare a piccole dosi i propri timori e valutare l’improbabilità degli esiti peggiori immaginati, alleggerisce automaticamente il contenitore delle proprie paure. Infine, una bella lettura sulla sfilza delle leggende metropolitane potrebbe farci sorridere: basti pensare al latte in brik riciclato nei supermercati, ai coccodrilli nelle fognature di New York, passando per i pagliacci nei furgoncini, che circolano in Europa sin dal 1981.

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