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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Dal Negroamaro a Torre Guaceto, lo sfruttamento che fa male al territorio

La riproduzione seriale di eventi “vincenti” della programmazione estiva, con doppioni, fac-simili, e replay su tutto il territorio, e lo sfruttamento sfrenato di icone dell’agroalimentare, della cultura locale, delle risorse ambientali, è un altro segnale della rinuncia a ragionare sulla programmazione turistica e sulla costruzione di una vera economia fondata su queste basi.

La riproduzione seriale di eventi “vincenti” della programmazione estiva, con doppioni, fac-simili, e replay su tutto il territorio, e lo sfruttamento sfrenato di icone dell’agroalimentare, della cultura locale, delle risorse ambientali, è un altro segnale della rinuncia a ragionare sulla programmazione turistica e sulla costruzione di una vera economia fondata su queste basi. Diversamente non poteva essere, visto che la politica pensa solo a riprodurre se stessa, i propri consensi personali e di gruppi, e che in ciò viene corteggiata e sollecitata da una pletora di società di promozione ed organizzazione degli eventi nate per partecipare alla distribuzione dei fondi stanziati dai progetti regionali per la promozione degli eventi e del turismo stesso.

Arriverà il tempo di fare i bilanci, certamente una parte di questi investimenti va a segno e produce eventi di un buon livello artistico, culturale e gastronomico, ma il rischio è che tutto il resto diventi una colossale bevuta di vino e di birra. La gente l’estate vuole divertirsi, ma il tratto distintivo dell’offerta turistica salentina e brindisina non possono essere quaranta festival del Negroamaro in altrettante diverse località, duecento feste della pizzica, cinquecento sagre delle orecchiette e dell’anguria. Quando ne hai visto una, le hai viste tutte, non c’è ricerca e innovazione salvo rari casi, poi verso la fine di agosto finisce tutto e arrivano i lunghi mesi sino al luglio successivo in cui le tappe fisse diventano i presepi viventi a dicembre, e le processioni dei misteri e le rappresentazioni della Passione a Pasqua.

In tutto questo ci sono tradizioni vere e secolari, di indiscutibile rilievo, e decine e decine di scopiazzature, poi mesi di buio che fanno intendere come la destagionalizzazione turistica non sia una preoccupazione della politica locale, che nessuno vuole sedersi a un tavolo per mettere ordine in questo mare magnum di feste e festicciole, per decidere cosa fare e dove al fine di mantenere alta la qualità dell’offerta di un territorio che prima o poi, tra mancanza di novità, prezzi impazziti (persino pacchi di friselle venduti a 8 euro ai turisti), rifiuto selvaggio nelle campagne e lungo le coste, abusivismo, potrebbe trovarsi di fronte ad una caduta libera dell’attrattività della pizzica e di tutto il resto.

Vai a spiegarglielo al senatore Pietro Iurlaro di Francavilla Fontana, che dirama un comunicato stampa in cui annuncia di essersi offerto come presidente del comitato per la festa patronale della Madonna della Fontana, per evitare che le celebrazioni possano “subire forti ridimensionamenti o, addirittura, essere completamente cancellate. Sarebbe, per una città legata a doppio filo alla sua Santa Patrona, un eccessivo fardello. Un fardello per i cittadini, un fardello per gli esercenti e per le attività produttive. Per questo motivo, conscio dei ruoli e nel pieno rispetto del commissario e dell'amministrazione, ho ritenuto opportuno che l'attuale governo cittadino valutasse la mia proposta”.

Il commissario prefettizio (già perché a Francavilla Fontana i ridimensionamenti sono stati ben altri), aveva già nominato l’arciprete, ma il senatore Iurlaro non demorde e assicura “sin da ora il mio impegno a collaborare con don Alfonso, da esterno”. Il parlamentare è lo stesso del disegno di legge sul diploma per i pizzaioli. Ma, come dicevamo in principio, può anche esserci di peggio. Ricordate la nomina della giornalista Mariella Milani a presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto (riserva marina e terrestre dello Stato), nomina voluta e decisa dal nuovo sindaco di Carovigno, Mimmo Mele, malgrado la condanna in giudicato della Milani per opere abusive nella sua villa al mare ed altri procedimenti pendenti?

Adesso la Milani diventerà, grazie al Tgcom di Mediaset, testimonial mediatico di una riserva che si è guadagnata faticosamente in questi anni una bella immagine ma anche una capacità di autofinanziamento del 70 per cento. Infatti la troupe itinerante del Tgcom sarà da oggi a venerdì 23 agosto a Brindisi per servizi in diretta dalla costa, con base indovinate dove: al Guna Beach, spiaggia alla moda ma purtroppo al centro anche di vari interventi sempre per questioni legati ad opere abusive, dove sarà intervistata anche e soprattutto Mariella Milani. Niente di personale, ovviamente, ma il territorio brindisino meriterebbe che ciò che è riuscito a conquistarsi fosse utilizzato molto meglio, dal Negroamaro a Torre Guaceto.

 

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