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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente: cos’è e come si cura

Esso coinvolge bambini e adolescenti tra i 6 e i 18 anni ed è caratterizzato da due manifestazioni psicopatologiche: umore irritabile persistente e forti crisi di rabbia

Il disturbo da disregolazione dell’umore dipendente arriva con l’uscita DSM-5, nel 2013. Esso coinvolge bambini e adolescenti tra i 6 e i 18 anni ed è caratterizzato da due manifestazioni psicopatologiche: umore irritabile persistente e forti crisi di rabbia (almeno 3 a settimana) che si traducono verbalmente (ad es. urla, grida e pianti) e fisicamente (ad es. aggressioni fisiche a persone o a oggetti) in modo sproporzionato sia come durata che come intensità rispetto alla situazione, alla provocazione, all’età di sviluppo. L’umore tra una crisi e l’altra è persistentemente irritabile o arrabbiato per la gran parte della giornata, quasi ogni giorno. A volte, il DMDD si trova in comorbilità con l’ADHD.

Come mai? Le cause del DMDD sono ancora sconosciute, di fatto però questi bambini mostrano difficoltà nell’elaborare e gestire stimoli emotivi spiacevoli (tristezza, paura, rabbia) e interpretano in modo non adeguato le esperienze sociali quotidiane. Da qui la risposta del bambino nell’agire in modo aggressivo e non funzionale. Attraverso la risonanza magnetica alcuni studi hanno suggerito che ci sia una scarsa attivazione dell’amigdala, l’area del cervello che gioca un ruolo fondamentale nell’interpretazione e nell’espressione delle emozioni. Bambini arrabbiati perché tristi, potrebbe essere un’altra ipotesi, considerando che molte delle nostre furie sono generate da un umore basso.

Di fatto esistono delle sentinelle che possono avvisarci quando il bambino inizia a non essere più sereno: non va catastrofizzato, né ignorato: in età evolutiva la modalità di esprimere il disagio è diversa da quella dell’adulto ma, anche se ambigua, nascosta o mascherata, è sempre una modalità attiva di espressione della propria realtà interna. Magari i genitori ritengono che si possa trattare di temperamento, di “carattere”, sottovalutando il messaggio che, in ogni caso, porta con sé un comportamento.

Il disturbo di disregolazione dell’umore dirompente è una nuova diagnosi che descrive la forma infantile della depressione che si presenta con sintomi diversi e addirittura opposti alla sintomatologia dei disturbi depressivi dell’età adulta. Non sempre riescono a riconoscere il proprio stato emotivo e ad autoregolarsi: “Non posso controllarmi” alcuni esempi “Non voglio fare quelle cose, ma quando vado fuori di testa non penso a niente. E’ come se la mia mente si svuotasse”. La pervasività dello stato di irritabilità cronica, la particolare intolleranza alle frustrazioni, la frequenza, la gravità e la durata delle esplosioni di collera fanno pensare non solo a conseguenze o effetti secondari dell’iperattività, ma anche a un problema primario di regolazione emotiva.

Inoltre questo nella vita del bambino/adolescente procura dei disagi sociali, scolastici e personali di rilievo: gli scoppi d’ira vanno interpretati, non come comportamenti strumentali, volti a ottenere ciò che desidera, ma come fallimenti della sua capacità di autoregolazione emotiva. La persistenza del disturbo non trattato può comunque rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo futuro di altre problematiche, come ansia, depressione e abuso di sostanze.

Rivolgersi ad un esperto, in qualità di tutori/ genitori, senza coinvolgere subito il minore in vortice di domande o dubbi su stesso, può essere importante e dopo aver verificato il livello di gravità si può avviare trattamento di tipo psicocomportamentale e/o farmacologico. Cercare una risposta al disturbo da disregolazione dell'umore dirompente può generare benessere al bambino e alla famiglia nell’immediato, ma anche a lungo termine, migliorando l'apprendimento e il lavoro, poi nonchè uno sviluppo neuropsicologico equilibrato e la creazione di relazioni familiari, interpersonali e sociali soddisfacenti e produttive.

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