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A cura di Blog Collettivo

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Ecco perchè il Pd lo sgambetto non lo sta facendo a Letta ma a Renzi

Premetto che a me, personalmente, Renzi non piace molto. Per la verità, mi piace quello che dice - ma non come lo dice - e, soprattutto, non mi piace come non metta in pratica quello che dice. Tuttavia, non posso non soffermarmi a riflettere sul perché, improvvisamente, nella Direzione del PD si sia deciso che Letta non va più bene.

Premetto che a me, personalmente, Renzi non piace molto. Per la verità, mi piace quello che dice - ma non come lo dice - e, soprattutto, non mi piace come non metta in pratica quello che dice. Tuttavia, non posso non soffermarmi a riflettere sul perché, improvvisamente, nella Direzione del PD si sia deciso che Letta non va più bene e – salvo colpi di coda del Presidente Napolitano - deve essere avvicendato con Renzi, secondo i più esecrati modelli della cosiddetta Prima Repubblica.

Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca…. ed allora anche io ho voluto pensare male e mi sono posto la consueta domanda: cui prodest? arrivando alla determinazione che il bersaglio designato di questa manovra sia, in realtà,Renzi – vittima inconsapevole (?) del suo smodato egocentrismo – e non Letta, solo un “danno collaterale”.

Proviamo ad immaginare che ci siano le elezioni e che Renzi vada al potere sulle ali di un voto popolare, magari superiore al 35, se non addirittura al 37%; diventerebbe un “unto dal popolo”, un intoccabile che difficilmente si sarebbe potuto far cadere con le consuete “manovre di palazzo” e che avrebbe potuto rappresentare la leadership del PD per i prossimi 30 anni; invece così, a causa delle larghe intese, sarà costretto a governare a suon di compromessi ed inciuci con il centro destra - dato che il Parlamento rimarrà quello attuale e quindi non potrà contare su una qualificata maggioranza di sinistra che lo sostenga.

Se a ciò aggiungiamo la sua proposta di legge elettorale, che non solo è stata compromissoriamente elaborata con il nemico Berlusconi, ma che – ancora una volta – esclude la scelta degli eletti da parte degli elettori (cosa che, invece, la maggioranza degli italiani vorrebbe), prevedo che i suoi consensi (molti dei quali tardivi e frutto di opportunismo) precipiteranno in maniera consistente e ciò gli toglierà il potere dell’investitura popolare ricevuto con le primarie, designandolo così automaticamente al ruolo di prossima vittima sacrificale.

Eh sì, perché a quale importante cambiamento per la Nazione potrebbe mai portare questo avvicendamento – se si eccettua qualche rimpastino tra i ministri? Credo che non cambierà nulla, dato che la maggioranza parlamentare che sostiene il governo dovrebbe rimanere la stessa (salvo ripensamenti di Sel) ed identici rimangono anche i vari bassi interessi privati e di bottega di una larga parte degli attuali nominati “rappresentanti del Popolo”, molti dei quali interessati più al prolungamento del loro mandato che al bene comune (degli italiani, non loro).

Per il bene dell’Italia, mi auguro di sbagliare con la mia dietrologia e che, se questa decisione di avvicendare lo “spento” Letta si consoliderà, il “nuovo” Renzi, riuscirà a mettere in pratica tutto il fare che ha promesso… ma, lasciatemi dire , che, a questo punto, un minimo di scetticismo è d’obbligo.

 

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