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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Ed ora a Brindisi le istituzioni si occupino dell'emergenza-povertà

Di povertà nei nostri paesi non si parla più, spesso neanche nelle nostre Chiese, se ne parla solo quando i poveri diventano cronaca; oggi la storia di Silvano il senzatetto cacciato dalla stazione ferroviaria, ieri quella dello straniero buttato fuori dalla finestra del Ferrohotel, famiglie che vivono nelle automobili, e sicuramente con l’approssimarsi dell’inverno, tante altre situazioni di disagio, di miseria che offendono la dignità dell’uomo.

Di povertà nei nostri paesi non si parla più, spesso neanche nelle nostre Chiese, se ne parla solo quando i poveri diventano cronaca; oggi la storia di Silvano il senzatetto cacciato dalla stazione ferroviaria, ieri quella dello straniero buttato fuori dalla finestra del Ferrohotel, famiglie che vivono nelle automobili, e sicuramente con l’approssimarsi dell’inverno, tante altre situazioni di disagio, di miseria che offendono la dignità dell’uomo.

La lotta alle vecchie e nuove povertà dovrebbe essere l’obiettivo principale di una comunità civile, farsi carico di chi fa fatica ad andare avanti non è solo un comandamento evangelico ma principio basilare dei diritti fondamentali dell’uomo. Poveri non si nasce diceva Don Tonino Bello, si può nascere poeti ma non poveri, poveri si diventa, come si diventa avvocati, tecnici, preti, è un fenomeno sociale costruito e prodotto dalle società umane.

E’ sempre più difficile la situazione delle nostre famiglie, strette da una crisi economica sempre più dura e che purtroppo non è destinata a diminuire presto, occorre allora un impegno serio delle Istituzioni locali per dare risposte altrettante serie che vadano oltre alla ormai necessaria elemosina che i nostri servizi sociali con sollecitudine erogano ma che con cruda realtà bisogna ammettere che oggi serve, perché il piatto in tavola lo devono poter mettere tutti.

A livello nazionale sì è costituita nei giorni scorsi una “Alleanza Contro le Povertà” promossa dalle Acli in collaborazione con Caritas Italiana e della quale fanno parte gli organismi più rappresentativi dell’Associazionismo italiano; Anci, Cgil – Cisl - Uil, Cna, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Onlus, Fondazione Banco Alimentare, Forum Nazionale del Terzo Settore, Save the Children.

E come primo passo è stato presentato il progetto del Reddito d’inclusione sociale (Reis) la proposta cioè di un reddito minimo garantito come esiste in diversi paesi europei, a quelle fasce di popolazione che non hanno mezzi di sostentamento dignitosi.

Per la provincia di Brindisi è quanto mai urgente costituire un Tavolo delle Povertà presso la Prefettura. Cosi come esiste per quanto concerne la Sicurezza Pubblica, che tra non molto sicuramente si dovrà occupare di pace sociale che mancherà perché la gente è esasperata, il Comune di Brindisi si potrebbe fare promotore e chiedere alla Prefettura la costituzione di un Tavolo delle Povertà , un Organismo che raccolga Istituzioni, Comuni, Chiese e mondo del volontariato sociale, per definire interventi e strategie volte a rispondere alle condizioni di disagio derivanti dalle povertà vecchie e nuove del territorio.

Un Tavolo delle povertà che veda la partecipazione dei Comuni della nostra provincia , delle organizzazioni di volontariato, dei sindacati, dei Vescovi , della Asl , questo pachiderma Istituzionale che dovrebbe preoccuparsi in primis della nostra salute, sarebbe chiamato istituzionalmente a lavorare insieme agli altri nella lotta alle povertà e alle disuguaglianze che spesso hanno come teatro proprio le strutture sanitarie pubbliche della nostra provincia.

Da questo Tavolo far nascere proposte ed interventi concreti. Una Casa di accoglienza pubblica, in grado di offrire ospitalità temporanea per quelle situazioni di disagio e vera emergenza che si presentano ordinariamente e continuamente nella vita di una città: famiglie con minori sfrattate, o vittime di situazioni delicate che richiedono l’allontanamento temporaneo , barboni ed altro, situazioni per le quali attualmente non solo non ci sono strutture idonee , ma che assorbono notevoli risorse economiche per rette presso istituti vari. Interventi di lotta alle ludopatie , le dipendenze da gioco che pescano adepti proprio nelle fasce più emarginate della società e che stanno creando enormi disagi nelle famiglie. In tante città italiane ci sono iniziative a più voci per arginare questo triste fenomeno. Coordinamento di iniziative comuni per i vari paesi , di lotta alle povertà e alle disuguaglianze.

Il Tavolo delle Povertà, forse sicuramente non risolverà i mali del nostro territorio ma potrà essere un segnale di speranza da dare alla gente , specialmente a coloro che fanno fatica ad andare avanti. “Nessuno nasce povero né sceglie di esserlo. È vero che una bambina che nasce in una famiglia di contadini in fuga dalla siccità in Etiopia o in una baraccopoli di Mumbai nasce ‘diversa’ dalla bambina di un membro della famiglia reale britannica. Ma come essere umano ‘nasce uguale’.

Tutti noi nascendo riceviamo la vita, prima ancora di ‘vivere’ in condizioni considerate povere o ricche. È lo stato della società nella quale nasciamo che ci fa” poveri o ricchi”. Cosi recita il primo degli articoli di Banning Poverty, l’organismo che si propone entro il 2018 di far dichiarare dall’Onu l’illegalità della povertà.

 

 

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