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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Francesco e Palmina morti innocenti, perchè non vanno dimenticati

BRINDISI – Due giovani uccisi, a distanza di 29 anni l’uno dall’altro. Due morti senza giustizia. Hanno voluto ricordarle, con due iniziative che per coincidenza si incrociano, l’associazione Libera di Brindisi e il circolo di Fasano di Sinistra, Ecologia e Libertà. E così viene rinnovata la memoria recente di Francesco Ligorio, morto nella cabina di un camion falciato da una raffica che non era per lui, e quella molto lontana ma sempre viva di Palmina Martinelli, seviziata e bruciata con l’alcool dai sui assassini che non è stato possibile individuare con certezza e punire.

BRINDISI – Due giovani uccisi, a distanza di 29 anni l’uno dall’altro. Due morti senza giustizia. Hanno voluto ricordarle, con due iniziative che per coincidenza si incrociano, l’associazione Libera di Brindisi e il circolo di Fasano di Sinistra, Ecologia e Libertà. E così viene rinnovata la memoria recente di Francesco Ligorio, morto nella cabina di un camion falciato da una raffica che non era per lui, e quella molto lontana ma sempre viva di Palmina Martinelli, seviziata e bruciata con l’alcool dai sui assassini che non è stato possibile individuare con certezza e punire.

“Un mese fa, l'11 novembre, Francesco Ligorio è stato ucciso innocente a colpi di mitra nelle primissime ore del mattino, all'inizio della sua giornata di lavoro, in un agguato sulla circonvallazione di Francavilla Fontana. Francesco – si legge nel comunicato di Libera - aveva appena 18 anni, un ragazzo normale che coltivava sogni, speranze, affetti e cercava di non pesare sulle spalle della propria famiglia impegnandosi in lavoretti purtroppo saltuari.

Ad un mese dal suo assassinio, chiediamo alla comunità francavillese, cittadini, studenti, lavoratori, di tenere sempre viva la memoria di Francesco. Di non smettere d'abbracciare nonna Maria e mamma Marianna, sostenendole nella loro richiesta di verità e giustizia per il loro figlio”.

Una richiesta di reazione civile: “Tutti insieme, trasformiamo quella memoria nell'impegno, ognuno con i propri ruoli e mezzi, per la costruzione di legalità nel nostro territorio, tenendo sempre alta l'attenzione verso i fenomeni criminali e chiedendo alla politica di riservare un'attenzione più incisiva e costante intorno ai percorsi di inclusione e coesione sociale a Francavilla Fontana, guardando alle illegalità che – avverte Libera - possono consumarsi nella periferia tanto quanto nel centro. Francesco è morto anche perché noi non siamo stati abbastanza vivi, attenti, partecipi. Sentiamoci tutti chiamati nell'impegno che a lui dobbiamo perché non accada ancora”.

Fasano invece, ricorda Sel, ha seppellito in fretta la storia di Palmina, fatta eccezione per alcune espressioni limitate della società civile. Ma per tutto ciò che quella vicenda rappresentò e rappresenta, è giunto il momento di chiedere che a quella ragazzina innocente la sua città dedichi una strada, una piazza, un luogo pubblico. “Lo scorso mese di luglio il circolo di Sinistra Ecologia Libertà organizzò una manifestazione-dibattito, ‘Il corpo delle donne’, per continuare a parlare di Palmina Martinelli, la quattordicenne che nel novembre 1981 venne trovata agonizzante a casa sua e che morì, dopo atroci sofferenze, ma riuscì a dire che qualcuno l’aveva cosparsa di alcol e acceso un fiammifero per darle fuoco poiché rifiutava di prostituirsi”, spiega una nota pubblica del partito del governatore Vendola.

“Qualche anno dopo la giustizia assolverà i principali sospettati, anch’essi molto giovani, poco più che ventenni. Ma, i dubbi e una verità mai veramente scoperta ancora oggi ancora sussistono, tanto che recentemente anche la Rai ha riaperto il caso nel corso della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. Tra le conclusioni del dibattito organizzato da Sel vi fu anche la proposta di intestare un luogo pubblico (una via, una piazza, un giardino) a Palmina, proprio per evitare che Fasano rimuovesse quella tragedia che, in ogni caso, coinvolse l’intera cittadina. Con questa iniziativa intendiamo così sollecitare una costante riflessione non solo sulla vicenda in sé - dichiara Carmen Cofano, coordinatrice del circolo Sel di Fasano - ma anche sulla condizione femminile della donna oggi e al Sud”.

La Cofano si riferisce ad una petizione popolare, realizzata dal circolo Sel, che comincerà domenica 12 dicembre, di mattina, in piazza Ciaia. Sul documento da sottoscrivere si legge: “Ritenendo che la città non debba perdere la memoria degli eventi tragici di quei giorni e debba invece trarne stimoli per costruire una società rispettosa ed accogliente nei confronti delle donne e dei giovani; con la presente chiedono che venga intestato alla concittadina Palmina Martinelli il piazzale attualmente utilizzato per il mercato ortofrutticolo del sabato mattina, compreso tra via Giardinelli, viale Romita e via Nenni. Si propone di conferire al luogo la denominazione Piazza Palmina Martinelli, ragazza fasanese (1967-1981)”.

La prima firmataria di questa petizione è stata l’onorevole Alba Sasso, attualmente assessore all’Istruzione della Regione Puglia la quale dichiara: “La storia di Palmina riguarda, ancor più di quanto si possa pensare, la condizione femminile e giovanile al Sud, ancora oggi è importante ricordare. Spero che le istituzioni locali siano sensibili e accolgano favorevolmente la giusta richiesta dei cittadini fasanesi”.

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