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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Giornalismo e potere: l'assurda pretesa di scrivere solo e sempre bene

I nostri recenti articoli sull’Enel Basket Brindisi e sulla situazione politica al Comune, hanno scatenato la reazione stizzita e scomposta del presidente della New Basket, Nando Marino, e dell’ex segretario provinciale di Noi Centro, Ciro Argese, sempre pronto ad immolarsi in difesa di Massimo Ferrarese. Segno che a Brindisi continua ad esserci una strana concezione del giornalismo...

I nostri recenti articoli sull’Enel Basket Brindisi e sulla situazione politica al Comune, che si intreccia con importanti (e legittimi) business e con il futuro della squadra di basket, hanno scatenato la reazione stizzita e scomposta del presidente della New Basket, Nando Marino, e dell’ex segretario provinciale di Noi Centro, Ciro Argese, sempre pronto ad immolarsi in difesa di Massimo Ferrarese, anche a costo di fare magre figure, come parlare di “giornalisti da marchette” (con chiaro riferimento a chi aveva scritto i nostri articoli) e poi fare retromarcia sostenendo che parlava “in generale”. Ma non è a Ciro Argese che vogliamo dedicare del tempo.

Quanto accaduto in questi giorni conferma una volta di più che c’è una fetta importante di politica locale che continua a ritenere che la figura del giornalista sia assoggettata a quella del semi-servo. Se un tempo in Italia si scriveva sotto dittatura, adesso a Brindisi qualcuno pensa che lo si debba fare sotto dettatura.

È il risultato di anni di strapotere di qualche emittente abituata a servire il microfono sotto la bocca del potente di turno, senza mai una critica. È il risultato di anni di crisi in cui per un contratto pubblicitario si è disposti a chiudere gli occhi su quanto accade intorno a qualche politico. Ed è il risultato della stretta amicizia di qualche nostro collega con personaggi politici visti come unica chance di tenersi in vita.

Il problema è proprio questo: se smetti di fare il giornalista e diventi l’amico del potente di turno, sei finito. E prima o poi paghi dazio.

Noi preferiamo conservare il lusso di poter scrivere che la situazione dell’Enel Basket Brindisi è precaria, come quella di tutte le aziende, e che a breve deve essere trovata una soluzione: scrivere questo non vuol dire mettere in dubbio il miracolo compiuto da Ferrarese in questi anni, né l’operato di Nando Marino. Non vuol dire neanche mettere in discussione il nostro essere tifosi dell’Enel Basket, anche se qualche sconsiderato prova a metterci i tifosi contro (“i tifosi ricorderanno”), pensando che il Pala Pentassuglia sia pieno di schiavi imbecilli.

Abbiamo scritto fatti e raccontato, sulla base di fonti certe e attendibili, ciò che sta avvenendo dietro le quinte (della crisi al Comune, dell’economia cittadina, del basket). Se qualcuno intende smentire, lo faccia pure, ma per favore, evitateci le solite accuse di disfattismo e catastrofismo (per non parlare del delizioso complimento di “ignoranza”), che l’altro ieri sono state rivolte a Puglia Tv, ieri a BrindisiOggi, oggi a BrindisiReport e a Brundisium.net (che ha osato criticare gli Dei del calcio), domani a chissà chi.

In questa città, grazie a Dio, ci sono giornalisti che vorrebbero fare il loro lavoro, senza necessariamente dover chiedere il consenso preventivo per ogni articolo critico o che racconti ciò che sfugge alle cronache più superficiali o alle veline inviate dagli uffici stampa.

Con buona pace di Ciro Argese da Ceglie Messapica, i comunicati che non dicono nulla di interessante continueranno ad essere cestinati, come accade ad altre centinaia di comunicati che quotidianamente arrivano da tutti i partiti e movimenti vari. Qualcun altro li pubblicherà, per la vostra gioia e soddisfazione. Accontentatevi.

Devo ringraziare l’imprenditore Antonio Carito e i colleghi Piero Argentiero (Gazzetta del Mezzogiorno), Antonio Celeste (Agenda Brindisi), Cristina Cavallo (TeleBrindisiTv) Ferdinando Cocciolo (BrindisiLibera.it), Oreste Pinto (Brundisium.net) per le varie espressioni di solidarietà e per aver difeso, non me, ma la dignità e la libertà di una categoria, che ha molti problemi, ma conserva ancora qualcosa di buono.

Le parole scritte da Piero Argentiero sono quelle che più rappresentano lo stato delle cose: «C'è una concezione decisamente sbagliata a Brindisi dei giornalisti. Se non si è ossequiosi del potente di turno si finisce nel libro nero. Il grillismo a quanto pare non è stato inventato dal comico genovese. Il giornalista, giusto per dare una rinfrescatina a noi stessi, è colui che, salvaguardando la dignità delle persone, riferisce i fatti, piacevoli o no. Il giornalista non è il supporter di maggioranze di governo, di società sportive, di palazzi di giustizia o di caserme e questure. Registra, approfondisce e racconta ai lettori che sono i soli azionisti di maggioranza dei professionisti dell'informazione. Non sono tifosi di una maggioranza di governo o di una squadra di basket o di calcio. Basta, finiamola con questa assurda pretesa che si deve scrivere solo e sempre bene. Ognuno faccia il proprio lavoro e lo faccia bene. Se poi i giornali riportano inesattezze ci sono gli strumenti per chi si sente diffamato o leso. Ma basta, non è possibile che soltanto perché ci si trova a dirigere una squadra di calcio, di basket o chissà cosa ancora si debba arrogare la pretesa di inserire tra i buoni chi osanna e tra i cattivi chi svolge il proprio lavoro tenendo la schiena diritta».

A futura memoria.

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