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Gli Usa preparano un'offensiva contro l'enclave Isis in Libano

Gli Stati Uniti stanno preparando in Libano un’ attesissima operazione militare per sradicare e catturare centinaia di militanti dello “Stato islamico”

Gli Stati Uniti stanno preparando in Libano un’ attesissima operazione militare per sradicare e catturare centinaia di militanti dello “Stato islamico” che sino ad oggi hanno trovato rifugio e copertura in città e villaggi presenti nella zona adiacente il confine con la Siria. La campagna sarà condotta con la cooperazione del gruppo militare scita Hezbollah e l'esercito nazionale libanese.

Le autorità di Beirut hanno smentito , in ogni caso, qualsiasi tipo di coordinamento con l’esercito lealista siriano di Bashar Assad. Il portavoce del Pentagono, Eric Pahon, ha affermato che le forze speciali statunitensi stanno fornendo "formazione e supporto" alle forze armate libanesi, sin dal 2011.

Pahon ha anche aggiunto che  “dal 2006, gli Stati Uniti hanno fornito a Libano più di 1,5 miliardi di dollari in assistenza militare.  Rafforzare il Laf (Forze armate libanesi )  è di forte  interesse per  gli Stati Uniti in Medio Oriente  non solo per la lotta contro la diffusione dell’ ISIS e di altri gruppi radicali  violenti, ma anche per attenuare l'influenza dell'Iran e dell' Hezbollah nella regione".

Questa cooperazione, sempre a detta di Pahon , non è però correlata alla lotta contro altri gruppi jihadisti come Al Nusra ed Al Qaeda. In ogni caso questo imminente attacco potrebbe, pericolosamente, risvegliare e riattivare le attività terroristiche di tutte le cellule dormienti dell’ Isis presenti nel paese dei cedri.

La piccola nazione mediorientale  è stata, sino ad oggi,  risparmiata dalle guerre e dal caos che hanno inghiottito diversi paesi della regione durante la stagione delle “ Primavere “ del 2011. Ma non è riuscita a sfuggire alle minacce fondamentaliste alla sua sicurezza, portandosi anche in seno diversi   conflitti settari tra sunniti e sciiti e subendo sanguinosi attentati , nella maggior parte dei casi da parte di Al Qaeda e dell’ Isis.

Ma grazie al diretto sostengo degli Stati Uniti e della Gran Bretagna l'esercito ha accumulato, nel tempo, successi costanti nei confronti dei terroristi. Desiderosi di sostenere l'esercito nazionale  piuttosto che gli Hezbollah ( da sempre finanziati e supportati dall’Iran) Usa e Gran Bretagna hanno mirato i loro aiuti a chi da loro ritenuto più affidabile. Per questo  i militari libanesi negli ultimi anni si sono visti arrivare nelle loro caserme elicotteri, aerei, missili, radar, armi di artiglieria pesante.

L'operazione prevista segue ad un'offensiva militare di sei giorni compiuta proprio da parte di Hezbollah , che ha costretto i miliziani affiliati ad Al Qaeda a fuggire dalla zona in cui, sino ad oggi, si erano asserragliati: quella della  periferia nord della città di Arsal, confondendosi tra i civili. Toccherà ora, invece, all’ esercito nazionale attaccare l’Isis.

Secondo il ministro dell' Interno libanese, Nouhad Machnouk, ci sono circa 400 combattenti dello Stato Islamico nella zona a nord confinante con la Siria. "Non sarà un pic-nic", ha dichiarato Hisham Jaber, un generale di esercito in pensione che dirige il Centro Medio Oriente per gli Studi e la Ricerca Politica a Beirut. «L'esercito libanese cercherà di eseguire la missione con le minime per-dite possibili».

Jaber ha aggiunto che la battaglia potrebbe durare diverse settimane dato che l’Isis dispone ancora di una “buona organizzazione e di ottime armi”. Staremo quindi a vedere se dopo la sconfitta di Mosul , dopo aver perso sostanziali porzioni di territorio sul suolo siriano ed iracheno e dopo la perdita del controllo su una vasta aerea della città di Raqqa ( da sempre ritenuta la propria capitale) il “ Califfato” perderà anche le sue zone di influenza in Libano. Il primo ministro, Saad Hariri, si è detto certo che “la presenza di Daesh in Libano ha le ore contate”.

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