Svolta garantista reale o "lodo Raggi"? Dietro la svolta di Grillo
E’ fatta. La cosiddetta “ svolta garantista” del Movimento 5 Stelle è servita. Il cosiddetto “voto on line” dei suoi iscritti si è chiuso ieri sera alle ore 19. Ben 37.360 votanti hanno detto “Sì” al nuovo codice etico del movimento di Grillo e Casaleggio
ROMA - E’ fatta. La cosiddetta “ svolta garantista” del Movimento 5 Stelle è servita. Il cosiddetto “voto on line” dei suoi iscritti si è chiuso ieri sera alle ore 19. Ben 37.360 votanti hanno detto “Sì” al nuovo codice etico del movimento di Grillo e Casaleggio. La vera grande novità è legata al fatto che, d’ora in poi, non saranno più obbligati a dimettersi i rappresentanti istituzionali pentastellati qualora fossero raggiunti da un avviso di garanzia.
E’ un cambio di marcia molto importante, dato che in passato alcuni suoi importanti pezzi da 90 , come il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, erano stati allontanati dal movimento per aver ricevuto proprio un avviso di garanzia che, lo ricordiamo, non sigilla in alcun modo la colpevolezza dell’indagato. Non mancano però le polemiche soprattutto da tutte le altre forze politiche, che dicono che questo provvedimento sarebbe soltanto una sorta di “ lodo Raggi”, tirato fuori come un coniglio dal cilindro dal comico genovese per proteggere dai guai il sindaco di Roma.
Le voci su un possibile avviso di garanzia, da parte della procura di Roma, si fanno sempre più insistenti, proprio nel giorno in cui il tribunale del riesame deciderà se concedere la libertà provvisoria a Raffaele Marra, già capo del personale del comune di Roma e vice capo di gabinetto di Virginia Raggi, ritenuto da tutti il suo braccio destro. La patata bollente alla giunta capitolina a 5 stelle era stata già ben servita lo scorso 18 dicembre, quando Marra era stato arrestato per corruzione.
Un evento che ha rischiato seriamente di mandare gambe per aria tutta l’azione politica del movimento di Grillo su Roma, dato che in molti hanno anche ricordato i trascorsi di Marra all’interno dell’entourage di Gianni Alemanno. Era stato questo un altro colpo di bastone in testa dopo la telenovela dell’ affaire Muraro, il discusso assessore all’ ambiente presentato dal deputato pentastellato Stefano Vignaroli. La Raggi aveva assicurato una precisa discontinuità con i governi capitolini , accusati di essere stati tutti parte integrante del cosiddetto sistema di “ Mafia Capitale”.
Eppure la Muraro aveva già abbondantemente fatto parte di quel discusso “sistema”. Già dal primo gennaio 2015, in piena amministrazione Marino, aveva firmato una consulenza annuale per l’Ama pari a 115.200 euro Iva al lordo. Testualmente, nel contratto si prevedeva l’ “assistenza tecnico – amministrativa per la predisposizione di atti autorizzativi integrati degli impianti gestiti da Ama Spa, collaborazione e supporto della preparazione dei relativi documenti gestionali, assistenza nella opportune sedi istituzionali” ed anche il monitoraggio del processo di selezione e trattamento dei rifiuti urbani non pericolosi negli impianti di via Salaria e Rocca Cencia.
E non era stato neanche questo il primo incarico di consulenza avuto da lei nell’Ama in passato. Staremo a vedere ora come reagirà l’elettorato dei 5 Stelle a livello nazionale. Ricordando anche che ci sono stati molti iscritti che hanno votato “ No” al nuovo codice etico, come il signor M.P. , che ha anche sottolineato il fatto che sarebbe stato più opportuno un sistema che valutasse per bene, caso per caso, gli avvisi di garanzia ricevuti da qualsiasi appartenente al Movimento 5 Stelle.