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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Il porto, i gruppi di potere veri e quelli finti, la città assente. E i mobili nuovi di Giurgola

Per fortuna non viviamo per la politica, altrimenti il coccolone sarebbe garantito solo a sapere che il masochismo della classe dirigente locale (lo è, malgrado le mediocri prove, perché in fondo malgrado le continue lamentele i brindisini poi lasciano sempre fare) arriva sino al punto da riproporre in alcune terne il nome del presidente dell’Autorità portuale uscente, Giuseppe Giurgola, per un nuovo mandato di quattro anni. O si tratta di un contentino tanto per l’immagine, oppure si fa sul serio: non lo sappiamo ancora. Ma Giurgola ci crede, perché non si sa come è riuscito ad affidare un supplemento di appalto alla ditta “Brunda” che sta ristrutturando una parte della ex stazione marittima per rinnovare alcuni locali e gli arredi di importanti uffici al piano superiore.

Per fortuna non viviamo per la politica, altrimenti il coccolone sarebbe garantito solo a sapere che il masochismo della classe dirigente locale arriva sino al punto da riproporre in alcune terne il nome del presidente dell’Autorità portuale uscente, Giuseppe Giurgola, per un nuovo mandato di quattro anni. O si tratta di un contentino tanto per l’immagine, oppure si fa sul serio: non lo sappiamo ancora. Ma Giurgola ci crede, perché - non si sa come - è riuscito ad affidare un supplemento di appalto alla ditta “Brunda” che sta ristrutturando una parte della ex stazione marittima per rinnovare alcuni locali e gli arredi di importanti uffici al piano superiore.

Sarà perché Giurgola conta davvero di restare malgrado tutto e tutti – noi nei suoi confronti abbiamo sempre esercitato il diritto di critica nei modi dovuti, mirando non alla persona ma alle scelte di gestione -, sarà perché è molto gentile e vuole lasciare la casa in perfetto stato, e ancora di più, al successore, ma si dice che nell’operazione siano state impegnate parecchie decine di migliaia di euro dell’ente. Nel porto di Brindisi in quattro anni non sono stati dragati i fondali per accogliere navi di maggiore stazza e pescaggio, una delle cose più elementari da fare, ma si può stare sicuri che le stanze dei bottoni dell’Authority di soldi ne dragheranno invece parecchi: si parla di 200mila euro solo per quella dove si riunisce il Comitato portuale. Chissà se è vero o si tratta delle solite esagerazioni sul presidente uscente.

Ma ai brindisini cosa importa del loro porto? A Livorno, Trieste, Genova il presidente dell’Autorità portuale è un secondo sindaco: si riuniscono i consigli comunali, si litiga col governo, gli interessi affiorano alla luce del sole. E a Brindisi? Si finge che non vi siano interessi in gioco sino al punto che non si sa neppure cosa stia avvenendo, e chi potrebbe essere alla fine il predestinato. Oppure si sottomettono piccoli particolarismi agli interessi predominanti, per tirare a campare. Forse questo è solo un discorso sbagliato, ma una cosa è certa: non si respira aria esaltante, in giro. Bari e Taranto le loro scelte le hanno già fatte: Francesco Mariani al secondo mandato all’Autorità del Levante, e il contrammiraglio Salvatore Giuffrè a quella ionica, dove è stato commissario. Il ministro Altero Matteoli ratificherà, perché sono proposte che vengono da sistemi-porto che esistono e funzionano nella parte umana e strutturale.

Brindisi, nella logica delle ripartizioni nazionali, è un’Authority dove dovrà essere il centrodestra a fare la nomination. E siamo tra la riconferma di Giurgola e il pressing per Tommaso Affinita che a Bari nessuno rimpiange tranne i suoi amici, e in attesa di giudizio per alcune operazioni che la magistratura inquirente del capoluogo di regione considera non border-line ma over – line (ma c’è il processo in dirittura d’arrivo ad aprile, si dice, e si vedrà). Possibile che questa città e questo porto non meritino di meglio, e che il centrodestra non abbia un nome nuovo, con i dovuti requisiti (perché i bravi e i competenti non sono solo di sinistra, per fortuna) per spezzare questo cerchio a dare lavoro ai giovani con il rilancio delle attività commerciali e dei traffici. Possibile che qui si debba fare la fila solo alla Multiservizi, alla Monteco e a spalare carbone? E con che coraggio chiediamo ai giovani talenti brindisini di tornare? E’ molto meglio che vadano, invece, perché altrove potranno farsi strada, qui certamente no, se le cose non cambiano.

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