Il Wwf e i veri guai del Canale Reale
Nel Canale Reale, da molti anni, scaricano già i depuratori di Francavilla Fontana, Latiano e Ceglie Messapica, ma questo particolare non è presente nella polemica sollevata oggi dal Wwf e dallo stesso Consorzio di gestione di Torre Guaceto. Vista da Roma la situazione può essere letta per forza di cose in maniera parziale, soprattutto quando chi scrive non ha tutti gli elementi per una valutazione completa.
Nel Canale Reale, da molti anni, scaricano già i depuratori di Francavilla Fontana, Latiano e Ceglie Messapica, ma questo particolare non è presente nella polemica sollevata oggi dal Wwf e dallo stesso Consorzio di gestione di Torre Guaceto. Vista da Roma la situazione può essere letta per forza di cose in maniera parziale, soprattutto quando chi scrive non ha tutti gli elementi per una valutazione completa.
Ed è il caso del Wwf Puglia e del Wwf Italia che da Roma e Bari chiedono di bloccare il collegamento tra il nuovo depuratore circondariale che deve servire i Comuni di Carovigno, S.Vito dei Normanni e S.Michele Salentino ed il Canale Reale, in cui verrebbero immessi i reflui trattati dall?impianto. Ma al Consorzio di Torre Guaceto sanno benissimo come stanno le cose, incluso il fatto che l?impatto antropico sul Canale Reale è complicato da due tipi di attività illegali che sino ad oggi nessuno ha bloccato: autospurgo selvaggio, cioè gli scarichi illegali e criminali di liquami che invece devono finire nei depuratori autorizzati, e gli scarichi altrettanto fuorilegge di acque di frantoio.
Il Consorzio di Torre Guaceto annuncia che sta valutando la possibilità di una denuncia contro ignoti, ma questo passo dovrebbe essere compiuto senza indugio per dare alla magistratura inquirente la possibilità di avviare una indagine come è avvenuto per fotovoltaico selvaggio. Non serve a nulla bloccare un nuovo depuratore se poi non si combatte l?inquinamento che da decenni sta soffocando l?unico fiume rimasto in provincia di Brindisi (le sorgenti del Canale Reale sono in territorio di Villa Castelli, e alimentano una piccola centrale idroelettrica).
Questa dovrebbe essere anche la battaglia che deve combattere il Wwf, i cui presidenti di Roma e Bari devono essere informati che i tre comuni che entro il 2012 (secondo il cronoprogramma stabilito dall?assessorato regionale alle Opere pubbliche) devono completare i collegamenti delle rispettive reti fognarie al depuratore, da molti decenni ? praticamente da sempre ? scaricano i loro liquami trattati da impianti obsoleti nelle voragini carsiche. Sono perciò fuorilegge da alcuni anni, ed hanno ottenuto proroghe solo perché si stanno adeguato alle nuove normative grazie al progetto del collettore circondariale. Un?opera, questa, che era stata appaltata alla fine degli anni Settanta e vede la luce solo dopo un interminabile percorso.
Inoltre, a quel depuratore si collegheranno anche le borgate costiere di Specchiolla e Santa Sabina, che non hanno depuratori ma solo sistemi di svuotamento tramite autospurgo (un grande affare), e in estate insieme hanno una popolazione che supera le 50mila presenze. Questa è la realtà da cui partire. Inizialmente c?era un?alternativa al collegamento tra il nuovo depuratore di Bufalaria: quella di una condotta sottomarina tra Specchiolla e il confine nord-ovest della riserva marina di Torre Guaceto, che avrebbe portato i reflui a 800-1000 metri dalla linea di costa, a circa 20 metri di profondità. Ipotesi scartata per ragioni tecniche.
I livelli di inquinamento rilevati da Goletta Verde alla foce del Canale Reale, con un campionamento non casuale ma mirato ? come è stato spiegato ? dunque hanno riportato alla luce una situazione che è al netto del nuovo depuratore, che ancora deve entrare in funzione, e che immetterebbe nella zona umida acque certamente prive di Coli fecali ed Escherichia coli, parametri considerati dall?Arpa Puglia per determinare i livelli di balneabilità delle coste regionali. Bloccare il depuratore di Bufalaria senza una alternativa significherebbe mettere in crisi tre Comuni ed un lungo tratto di insediamenti costieri. Farlo senza risolvere gli altri problemi del Canale Reale sarebbe una beffa. Alla fine decideranno la Regione Puglia e la Provincia, ma è bene che il Wwf a Bari e Roma sappia come stanno le cose.