rotate-mobile
Opinioni

Opinioni

A cura di Blog Collettivo

Guerra: “Nessuna autocritica da chi invitava gli ucraini ad arrendersi?”

Intervento di Michele Miraglia sul conflitto fra Ucraina e Russia 

In un argomentato articolo dal titolo emblematico, “Gli errori dei filo-Putin”, su “la Repubblica” del 3.10.2022, l’autore Luigi Manconi si domanda dove siano andati a finire coloro che invitavano l’Ucraina a cedere subito alla Russia, data la disparità di mezzi militari a favore dell’aggressore. A commento di tale articolo, un lettore rileva “gli assordanti silenzi dei cripto putinisti di casa nostra" ed evidenzia come sia stato possibile giustificare Putin e minimizzare i suoi orrori, “trasferendo colpe senza alcun rispetto per proporzioni, Storia, onestà intellettuale ed anche intelligenza?"

La realtà dei fatti, come si vanno svolgendo sul campo, dimostra, da un lato, la superiorità tecnologica degli armamenti, ampiamente forniti dai paesi occidentali, Usa e Gran Bretagna, in primis, in dotazione dell’esercito ucraino, che, anche se privo del supporto dell’aviazione e della marina, è passato al contrattacco, occupando posizioni, prima perse a seguito dell’improvvisa aggressione del nemico, che si illudeva di concludere la guerra in pochi giorni con l’occupazione dell’intera Ucraina. Al contrario, gli invasori dispongono in generale di armamenti più antiquati, privi in molti casi dei pezzi di ricambio, a seguito dell’embargo del materiale necessario proveniente dai paesi occidentali, fornitori in precedenza.

Ma vi è una ragione più di fondo a spiegare la resistenza eroica dell’esercito ucraino ed è la forte motivazione che anima quei combattenti, che in molti casi hanno perso la casa distrutta dai bombardamenti, il lavoro, qualche familiare ammazzato, e non sono disposti, costi quel che costi, a subire altri soprusi, oltre l’occupazione del suolo patrio. A differenza dell’esercito invasore, formato da truppe raccogliticce, in parte mercenarie, non motivate a combattere una guerra d’espansione, come dimostra la fuga in massa nei paesi confinanti da parte delle leve chiamate alle armi. Da qui, vistosi alle strette, il tentativo manifestato da Putin di alzare la posta in gioco, in una criminale escalation, minacciando il ricorso all’arma nucleare, in caso di ulteriore avanzata dell’esercito ucraino, dopo l’annessione con un referendum farsa di quattro regioni del territorio invaso, oltre in precedenza, la Crimea.

Come si sia giunti a “cambiare le carte in tavola” e passare da paese aggressore ad aggredito da parte di Putin è presto detto: sorretto dal monopolio della informazione, martellante ed insistente, asservita al potere del Cremlino, viene impartita alla popolazione russa una informazione distorta e di comodo dei fatti, facendo risultare quel paese, come assediato dall’occidente, dimenticando che le aggressioni ai paesi confinanti sono partite dalla Russia di Putin e che per “legittima difesa” i paesi occidentali hanno armato la Ucraina e due paesi neutrali, la Svezia e la Finlandia, hanno chiesto di aderire alla Nato, seguiti da Moldavia, Georgia, etc.

I paesi a regime autocratico e dittatoriale fondano, di regola, il loro consenso popolare su una politica di potenza e di espansione, invece di attuare al loro interno riforme atte a migliorare le condizioni delle popolazioni. A tale scopo vengono evocate, con ampio ricorso alla retorica, le glorie del passato. Così è stato con la Russia di Putin nel magnificare oltre ogni limite i successi militari della seconda guerra mondiale, a fini propagandistici, pur riconoscendo il ruolo determinante svolto all’epoca dall’ Urss nella sconfitta del nazismo. Così è stato con il fascismo, con l’Italia di Mussolini, che dopo la vittoria della prima guerra mondiale, evocata insistentemente e con enfasi, ma costata tanto spargimento di sangue ed enormi sacrifici, pensava di entrare in guerra nel secondo conflitto mondiale, con leggerezza, quasi fosse una passeggiata, invece delle immani distruzioni e morti succedutisi. 

Per tornare alla Russia di Putin, la propaganda di quel regime dimentica di segnalare che vi è una completa analogia tra la Unione Sovietica aggredita ed invasa in passato dalle armate naziste, all’insegna della “terra bruciata”, con la grande mobilitazione popolo, avutasi in risposta, per sconfiggere l’aggressore e quel che accade attualmente in Ucraina, minacciata nella sua sovranità ed indipendenza, con ampio dispiegamento di forze da parte della Russia di Putin.

Si parla di

Guerra: “Nessuna autocritica da chi invitava gli ucraini ad arrendersi?”

BrindisiReport è in caricamento