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A cura di Blog Collettivo

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La forza di quel Papa che mi ha riconquistato alla fede

Ho sempre avuto una particolare “simpatia” per Papa Benedetto decimo sesto sin da quando ancora Papa non era. Ho letto alcuni dei suoi libri uno in particolare l'ho letto forse venti volte, era quello che scrisse insieme a Marcello Pera. In quelli scritti emergeva, per me, la forza della fede di un Uomo Principe della Chiesa che non avevo trovato nei messaggi di grandi Papi come Giovanni XXIII, Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II.

Ho sempre avuto una particolare “simpatia” per Papa Benedetto decimo sesto sin da quando ancora Papa non era. Ho letto alcuni dei suoi libri uno in particolare l'ho letto forse venti volte, era quello che scrisse insieme a Marcello Pera. In quelli scritti emergeva, per me, la forza della fede di un Uomo Principe della Chiesa che non avevo trovato nei messaggi di grandi Papi come Giovanni XXIII, Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II.

Indubbiamente campioni di fede e rivoluzionari allo stesso tempo. Rivoluzionari perché ognuno da par suo ebbe la forza di rappresentare il cristianesimo cattolico come una religione che “comprendeva” le voci dei popoli della fine del secondo millennio e dell'inizio del terzo caratterizzati da una “modernizzazione” tanto rapida da non lasciare spazio alla riflessione.

Ma questo Papa era per me speciale. Egli aveva scritto e viveva secondo i suoi scritti di una fede totalizzante, di un coraggio nel confrontarsi che derivava dal credere senza se e senza ma, della necessità di ritornare ad essere fieri testimoni del Cristo. Aveva la forza di gridare che i vessilli di Cristo e della Sua Chiesa dovevano essere innalzati non per offendere altri ma per dire agli altri “io sono cattolico” con coraggio e rispettando la dignità di chi in altro credeva.

La sera che ritornando a casa dopo una giornata passata tra tribunali e carceri mia figlia mi disse il Papa si è dimesso, pensai ad uno scherzo. Poi andai su un telegiornale e vidi che scherzo non era. Fui preso dallo sconforto, quasi da un senso di smarrimento. Il Papa forte si era arreso pensai. Cosa dovremmo fare noi che per Lui ci eravamo riavvicinati a Cristo? Dovevamo fare cosa?

Continuai a pensare. Poi piano piano comincia a comprendere la Grandezza di un tale gesto. Quel Papa forte aveva, dichiarandosi debole, dato un'altra prova della Sua Forza e della Sua Grandezza. Aveva lanciato un messaggio di umanità alla umanità. Aveva detto io che lo Spirito Santo ha scelto come successore di Pietro non sono diverso da voi e come Cristo che si fece Uomo anche Lui era tornato alla dimensione umana rendendo, Lui Pastore, tutto più intellegibile, tutto oserei dire più vicino al suo gregge.

Tra qualche giorno ci sarà la Pasqua, la Resurrezione del Cristo. Non so mentre scrivo se ci sarà un nuovo Papa prima della Santa Pasqua. Credo, anzi sono convinto, che quelle dimissioni segno di Forza sicuramente contribuiranno alla Resurrezione della Chiesa che durante il Pontificato del Papa tedesco è stata più volte tradita e fatta morire dai peccatori che erano all'interno della stessa.

Atto di Grandezza e di Forza e non di debolezza di un Papa che ha segnato credo non solo la mia ma la vita di molti di noi.

*avvocato

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