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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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La genesi della crisi di coppia e i rimedi per superarla

Sempre più frequentemente ascoltiamo o leggiamo scenari di coppie che si separano. E fin qui potremo non cogliere la notizia come novità, quello che ci fa pensare e quando a dividersi sono due che stavano insieme da tanti anni, convivenza, matrimonio, figli, e poi separazione

Sempre più frequentemente ascoltiamo o leggiamo scenari di coppie che si separano. E fin qui potremo non cogliere la notizia come novità, quello che ci fa pensare e quando a dividersi sono due che stavano insieme da tanti anni, convivenza, matrimonio, figli, e poi separazione.

Come mai? Premettiamo che se ci sono tradimenti continui e violenze, le ragioni sono ben giustificate, altrimenti ci diciamo che non erano compatibili caratterialmente e ci si rende conto dopo tanti anni, dopo aver condiviso progetti di vita importanti. La crisi di coppia non è mai determinata da un solo evento, in genere si tratta di una combinazione di fattori e ha come tratto distintivo il protrarsi nel tempo.

Ecco alcuni grandi motivi per cui le coppie divorziano dopo decenni di matrimonio: sentire di aver rinunciato a troppe cose può creare insoddisfazione, rabbia; nascono delle crepe che allontanano due persone: poi magari ci si sposa, si decide di allargare la famiglia, sperando di ritrovarsi, ma le crepe possono solo aumentare, poichè a mancare è la fiducia, la stima il rispetto e la voglia di credere nella storia stessa. Altro motivo la noia, la routine, l’abitudine, le aspettative e le pretese troppo alte nel passaggio tra convivenza e matrimonio, tra matrimonio e genitorialità. Il sentirsi messo alla prova, ingabbiato dalla relazione denota anche poca fiducia nella prospettiva coppia, per concentrarsi nella propria amata libertà.

Non dimentichiamo che più la coppia si stringe, più occasioni di sfide della vita ci sono maggiore è la possibilità che emergano lati del carattere, che pensavamo non esistessero, dando per scontato che conosciamo noi stessi e il nostro partner alla perfezione, tanto che non ci lasciamo sorprendere più dagli aspetti più deliziosi, ritorcendo le nostre energie nell’ingrandire i difetti (non pensavamo ci fossero) non tollerati. Le comuni frasi ad esempio sono “Non pensavo fossi, cosi…non sopporto più questo lato di te”. Ma perché abbiamo dato per scontato che sappiamo e che eventualmente cambieremo l’altro. Grandissimo errore: si cambia perché lo si vuole, perché eventi di vita ci mettono alla prova; non abbiamo poteri supremi per farlo su altri.

Nella vita di coppia piccole crisi, circoscritte nel tempo, sono da considerarsi fisiologiche; condividere davvero le scelte, le decisioni importanti, la fatica della quotidianità è difficile; il confronto delle idee porta a una sana conflittualità che cerca un equilibrio sempre più rispondente alla coesistenza di due individui, con idee e propri pregiudizi, con atteggiamenti, modi di fare diversi. In molti casi la mancanza di piccole crisi, di momenti di forte conflittualità, di sano confronto è alla base della crisi di coppia

Occorre curare la relazione giorno per giorno come fosse una pianta, cercando di proteggersi a vicenda nei momenti più duri e spalleggiarsi l’un l’altro. È utile non cadere nella routine, ma cercare insieme spazi e momenti di condivisione ricordando il motivo che ci ha uniti. La comunicazione deve sempre essere molto aperta, diretta, basata sulla comprensione e sull’ascolto empatico dei bisogni di se e dell’altro, rispettandone la diversità.

La comunicazione è la base che ci accompagnerà anche quando il corpo non sarà più bello. I momenti di cambiamento appartengono a questa vita e possono essere individuali o di coppia; occorre sapersi adattare senza troppi sconvolgimenti o allarmi, in due. Camminando insieme, rinegoziando nuovi obiettivi e progetti: essi non devono essere un modo per rimediare alla crisi, ma il compimento di una maturità del rapporto, una svolta, un tenere insieme gli ingredienti per impastare una nuova delizia, dovuta alla consapevolezza della relazione, non una fuga. Occorre sapersi coppia in quanto tale e nelle relazioni sociali più esterne (amici, parenti, hobby personali); concepirsi come una persona potenzialmente autonoma (non temere l’eventualità della fine del rapporto).

Nessuno ci ha detto che stare in coppia sia un percorso solo bello e semplice, nessuno ci dice che sia solo spinoso. Occorre calibrare, cercare un equilibrio costantemente adattandosi ai cambiamenti inevitabili senza avere paure o timori cercando solo colpe. Ciò detto se notiamo che proprio una relazione non decolla più anche dopo anni, senza crogiolarsi né sfinirsi morbosamente, con pazienza e coraggio, possiamo sempre voltare pagina.

                                                                       

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