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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Le "mazzate alla cecata" di Emiliano. Ma cosa vuole fare, e con chi?

Qualche domanda a Michele Emiliano. Lo conosco, lo stimo e gli voglio bene. Credo di aver avuto un ruolo determinante nel favorire la sua indicazione da parte dei Ds. Lo incontrai a casa dell’amico e compagno Franco Neglia a Bari quando si iniziava a parlare della sua disponibilità a candidarsi. Ci piacemmo. Scrissi di lui, ne parlai con D’Alema e mentre il partito della città di Bari era ostile convincemmo anche Fassino, inizialmente molto freddo, a investire su di lui. Ricordo le volte che l’attuale sindaco venne a trovarmi a Porto Cesareo dove ero in vacanza, col mio bambino ancora neonato, per discutere su come convincere il centro-sinistra a sostenerlo.

Qualche domanda a Michele Emiliano. Lo conosco, lo stimo e gli voglio bene. Credo di aver avuto un ruolo determinante nel favorire la sua indicazione da parte dei Ds. Lo incontrai a casa dell’amico e compagno Franco Neglia a Bari quando si iniziava a parlare della sua disponibilità a candidarsi. Ci piacemmo. Scrissi di lui, ne parlai con D’Alema e mentre il partito della città di Bari era ostile convincemmo anche Fassino, inizialmente molto freddo, a investire su di lui. Ricordo le volte che l’attuale sindaco venne a trovarmi a Porto Cesareo dove ero in vacanza, col mio bambino ancora neonato, per discutere su come convincere il centro-sinistra  a sostenerlo. Capimmo che ce l’avrebbe fatta una sera quando dopo la presentazione di un mio libretto sulla sinistra politica a Bari, uscendo dalla libreria Laterza a via Sparano, Emiliano e D’Alema fecero una breve passeggiata con tanta gente che li salutava festosamente.

Poi Emiliano fece alla grande la sua campagna elettorale e vinse con pieno e personale merito. I primi passi furono difficili. L’intesa fra lui e i Ds cittadini fu difficile, lo difesi, nel mio partito fui attaccato, adesso sono tutti con lui. Bene così. Poi con Emiliano ci siamo persi di vista. Lui sostenne che io e Nicola Rossi eravamo troppo globalizzati per essere rieletti in Puglia. Sparò sulla Croce Rossa perchè avevo già detto a Veltroni che se serviva avrei fatto un passo indietro. Invece di questo gesto di eleganza ebbi un calcio nel sedere. Pazienza. Rossi fu eletto nelle Marche, io finii pensionato, espulso dalla politica e dalla mia città. E’ andata così. Ho rievocato questi passaggi per dire che guardo sempre alle cose che fa e dice Michele Emiliano con attenzione affettuosa anche quando Emiliano si fa protagonista di inutili scortesie e di dimenticanza dei rapporti passati.

Ho visto recentemente la “sua” città e mi è sembrata sempre più bella. C’è la sua mano. Lo seguo nelle sue incursioni nella politica nazionale e qui non lo capisco più. In certi momenti sembra uno del Pd, in altri il suo più acerrimo nemico. Talvolta sembra e proclama grande amicizia con Nichi, altre volte l’accusa di voler rifare il partito comunista. Allude a una santa alleanza (due magistrati? Dio ce ne scampi e liberi) con De Magistris e poi dice il contrario. Attacca Monti anche sulle cose che deve inevitabilmente fare. Insomma chi è oggi Emiliano? E’ un uomo di punta del Pd, un leader che vuole guidare una coalizione di Masanielli per il riscatto del Sud, l’uomo che vuole fare concorrenza a Di Pietro contro Monti? Io forse sono rimasto troppo globalizzato, come dice lui, ma ho l’impressione che lui sia troppo localizzato quando cerca di trovare spazi menando, come si dice nella sua e nella mia città, “mazzate alla cecata”. Ritengo Michele una forza fondamentale per il Mezzogiorno, un bravissimo sindaco e un uomo di grandi passioni, domani un governatore della Puglia eccellente. E’ troppo chiedergli che diavolo vuole fare e con chi?

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