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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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L'Europa ancora preda di egemonie e senza un progetto politico condiviso

Cosa vuol dire essere europeista o euroscettico ? Se cerco su Google la voce Europa troverò ogni cosa, ma mai un percorso, una meta da raggiungere. Ci hanno raccontato tante favole, ma io onestamente non ho capito molto, nonostante quei quattro neuroni che mi aiutano a non affogare. In fondo chi ce lo doveva spiegare ? Doveva essere un anno sobrio, tutti in loden e tacco tre.

Cosa vuol dire essere europeista o euroscettico ? Se cerco su Google la voce Europa troverò ogni cosa, ma mai un percorso, una meta da raggiungere. Ci hanno raccontato tante favole,  ma io onestamente non ho capito molto, nonostante quei quattro neuroni che mi aiutano a non affogare. In fondo chi ce lo doveva spiegare ? Doveva essere un anno sobrio, tutti in loden e tacco tre.

Ma anche quest'anno non ci siamo fatti mancare niente: la mascherata dei politici con la testa di maiale della Regione Lazio , le lacrime coccodrillesche della Fornero, le primarie salva deroghe, Er Batman de Anagni, Maruccio e il suo vizietto, le auliche visioni della Santanchè ... che vede " in giro solo palle di velluto", il teatrino delle autointerviste di Silvio, il Presidente Fini a Pitti Bimbo per la presentazione di Dandyl'En (iniziali di Elisabetta Tulliani e Nicoletta Romanoff) per il pret a porter dei piccoli con una collezione ispirata agli abiti dei granduchi russi, utilissimi per andare al nido pubblico o alla mensa della Caritas. Sì, decisamente un anno sobrio.

Qualcuno, ma proprio qualcuno, tira fuori la favola che l'Europa l'avrebbero voluta i nostri padri, che in verità sarebbero i miei nonni, ricordandone la caratura morale, etica, culturale. Ma l'Europa sta a De Gasperi come il cane sta al koala. Perché l'Europa di quei nonni era soltanto quella della rinascita, economica e culturale dopo gli orrori del fascismo italiano e del nazismo tedesco, parte di un progetto voluto dagli alleati in chiave di contrapposizione est-ovest.

Ma la leggenda che aleggia più di frequente tra i vu parlà del teleschermo è quella per cui saremmo legati dallo stesso destino, offrendoci la crisi come premessa per la costruzione di una unità politica, una contraddizione in termini. C'è che, tra i milioni di morti per la crisi, i sospetti e le differenze hanno alimentato i nazionalismi e qualunquismi, tra greci scialacquatori, tedeschi egoisti, italiani corruttori, francesi attendisti ed inglesi secessionisti.

Nessuno si è preso la briga di spiegarci che cosa vogliono costruire con l'Europa unita, quali sarebbero i confini, quali gli obiettivi, quali i vantaggi, gli svantaggi, quale il criterio di rappresentanza dei popoli. E se puntano ad un progetto politico e non solo a funzioni delegate a Berlino o Parigi senza vigilanza democratica, propongano un progetto sottoposto al vaglio popolare, perché la sovranità appartiene al popolo - di tutti gli Stati che risponderebbero sì o no ( .... brrr che paura) .

I sì avvieranno l'integrazione e i no, apriranno la porta al postino Europa, quando suonerà due volte. Quei Padri avrebbero fatto questo, onorando il sogno democratico che avevano realizzato, tanto osteggiato dagli europeisti (liberisti) di oggi, un'idea però per coloro che l'Europa vorrebbero farla sul serio. Magari nel 2013, qualcuno avrà le idee un po' più chiare.

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