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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Meglio gli ulivi di Renzi. I nuovi demagoghi non lasceranno niente

Meglio gli ulivi secolari di cui ci ha parlato ieri Enzo Lavarra dell’epopea di Matteo Renzi che magari, trattandosi di alberi vecchi, li vorrà rottamare. Purtroppo dobbiamo occuparci anche del sindaco di Firenze e della sua polemica generazionale. Il tema esiste solo perché la classe dirigente del passato non vuole farsi da parte come sarebbe auspicabile. Tuttavia la questione è mal posta. Se si vogliono le primarie a rotta di collo bisogna anche accettare l’idea che il voto dei cittadini sia sovrano e che il diritto di candidarsi sia universale e non sottoposto a ristrettezze statutarie.

Meglio gli ulivi secolari di cui ci ha parlato ieri Enzo Lavarra dell’epopea di Matteo Renzi che magari, trattandosi di alberi vecchi, li vorrà rottamare. Purtroppo dobbiamo occuparci anche del sindaco di Firenze e della sua polemica generazionale. Il tema esiste solo perché la classe dirigente del passato non vuole farsi da parte come sarebbe auspicabile. Tuttavia la questione è mal posta. Se si vogliono le primarie a rotta di collo bisogna anche accettare l’idea che il voto dei cittadini sia sovrano e che il diritto di candidarsi sia universale e non sottoposto a ristrettezze statutarie.

Se i cittadini vogliono votare un sessantenne o un ottantenne hanno il diritto di farlo e il sessantenne e l’ottantenne hanno il diritto di provarci. Io penso, però, che il ruolo degli anziani sia diverso. Sia di suggerimento, stimolo, perché no: esempio. Tutte cose che si possono fare anche fuori dalle assemblee elettive. In ogni caso senza incarognirsi nel difendere rendite di posizione. Tuttavia il tema del ricambio va affrontato assieme al tema della memoria. La politica è materia trasmissibile solo attraverso la memoria. Noi viviamo invece in uno strano paese in cui la memoria è obnubilata. Non ci sono mai stati comunisti, democristiani, socialisti, berlusconiani, missini. Tutti nuovi e tutti contro la casta. Siamo l’unico paese popolato da vittime.

Non si trovano elettori che abbiano il coraggio di dire che hanno sbagliato a votare. Tutti sono sempre stati contro. Hanno sbagliato solo gli altri, e soprattutto quelli di sinistra. Quelli di centro o di destra sono stati invece sempre infallibili. Questo è  ormai il paese dell’8 settembre permanente, della fuga e dell’amnesia. La nuova classe dirigente, quella che è venuta avanti negli ultimi dieci anni, rappresenta il campionario di questo vizio italico. Pensate alla nostra regione. Qui hanno avuto i natali Di Vittorio e Aldo Moro. L’elenco di figure rappresentative della politica è incredibile. Non parlo solo dei nomi noti, penso ai tanti cittadini che si sono fatti un coso così per creare la democrazia, per difenderla, per trasformare una terra di latifondisti e braccianti, in una regione moderna.

Sembra che tutto sia piovuto dal cielo. I moderni politici sono tutti nati oggi e  la storia comincia con loro. Invece il tema dei vecchi è proprio in questo bagaglio di esperienze costate fatica e sangue che va trasmesso. Io detesto i demagoghi di questa epoca. Quando non ci saranno più o saranno sostituiti da altri più demagoghi di loro scopriremo che non ci hanno lasciato niente. E’ uno sfogo, lo so. Ma quando vedo la politica avvolta in queste contorsioni personalistiche mi vengono i brividi e comincio a pensare che l’Italia non ce la farà.

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