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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Nel derby l'Enel Basket ha trovato ciò che le mancava

E’ stato vero derby fra Brindisi “città d‘acqua” e Ostuni “città bianca”. Temuto alla vigilia da entrambe le squadre per quella imprevedibilità che ogni derby porta con sé e che puntualmente caratterizza poi la partita giocata in campo, Brindisi e Ostuni hanno rispettato le premesse dando vita ad un incontro ad alto contenuto agonistico. Ha vinto l’Enel Brindisi nel rispetto dei pronostici con un secco 88-77, ma Ostuni non ha certo demeritato. Fresca di sponsorizzazione Domotecnica, la squadra di coach Marcelletti ha resistito bene ed è rimasta in partita fin quando l’Enel Brindisi ha fatto valere la sua migliore consistenza tecnica e qualitativa, la panchina più lunga ed una migliore impostazione tattica.

E’ stato vero derby fra Brindisi “città d‘acqua” e Ostuni “città bianca”. Temuto alla vigilia da entrambe le squadre per quella imprevedibilità che ogni derby porta con sé e che puntualmente  caratterizza poi la partita  giocata in campo, Brindisi e Ostuni hanno rispettato le premesse  dando vita ad un incontro  ad alto contenuto agonistico. Ha vinto l’Enel Brindisi nel rispetto dei pronostici con un secco 88-77, ma Ostuni non ha certo demeritato. Fresca di sponsorizzazione Domotecnica, la squadra di coach Marcelletti ha resistito bene ed è rimasta in partita fin quando  l’Enel Brindisi  ha fatto valere la sua migliore consistenza tecnica e qualitativa, la panchina più lunga ed una migliore impostazione tattica.

Tutto secondo copione, insomma, con l’Enel Brindisi che ha collezionato il quarto successo consecutivo e si è portata a ridosso della capolista, sia pure in condomino con Pistoia, a soli due punti dalla Trenkwalder Reggio Emilia. Una piacevole sorpresa se solo si pensa alla posizione di classifica, alle prestazioni dimesse ed al rendimento modesto avuto dalla squadra prima del poker di vittorie consecutive ed alla miseria del record dei 6 punti realizzati nel primo tempino della partita contro Imola, appena sette giorni prima. Come da tempo ormai si richiedeva, contro Ostuni la squadra di coach Bucchi ha efficacemente trovato il giusto equilibrio fra la super difesa migliore del campionato ed un attacco finalmente in grado di sfruttare anche le doti individuali dei propri giocatori (Hunter su tutti con suoi  28 punti realizzati e con un 28 di valutazione) liberati dagli asfissianti compiti da difensori puri.

Non a caso la squadra brindisina ha messo il sigillo sulla partita nel terzo tempino quando ha liberato al tiro Ndoja, Hunter, Callahan e Formenti e Renfroe e finalmente il pubblico brindisino ha potuto applaudire ed apprezzare azioni in campo aperto e scoprire una nuova squadra, quella capace di mettere a segno un formidabile parziale di 4 su 4 nel tiro da tre e chiudere poi la partita con una percentuale record, di un formidabile 56 per cento nel tiro dall’arco, tanto imprevista quanto apprezzata. Al resto hanno  ben pensato Borovnjak, il “pivot in maschera” dal rendimento sempre positivo nonostante le difficoltà di giocare con l’handicap, e Marco Giuri che gioca con autorità e costituisce una valida alternativa nei ruoli di play e di guardia.

Era quello che finora era mancato per trasformare una squadra di ordinario valore, votata esclusivamente alla difesa esasperata,in una formazione ben equilibrata e decisamente più razionale e completa. Ed è così che sia pure contro una squadra come l’Ostuni, risoluta e decisa a non mollare mai, l’Enel Brindisi è riuscita ad ottenere il massimo vantaggio di ben 20 punti (75-55) per lasciare poi spazio ad una serie di errori banali, con palle perse e decisioni e conclusioni affrettate, probabilmente dovuti ad un momento di appagamento e deconcentrazione.

E’ un limite frequente della squadra, questo, ed è successo anche questa volta, quando a conclusione di una prestazione eccellente Brindisi ha perso lucidità e palloni preziosi, consentendo all’Ostuni di recuperare e portarsi prima a - 8 punti e sbagliare poi anche il canestro del - 6 che avrebbe riaperto i conti con gli avversari ancor più motivati ed aggressivi. Ma nel basket questo non si può. Lo sa bene coach Bucchi che proprio in vista della difficile trasferta di Pistoia, dovrà chiamare a raccolta i suoi giocatori per una lezione specifica su come gestire un vantaggio consistente senza correre il rischio di sciupare punti, lasciando agli avversari la possibilità di rimettere in discussione il risultato.

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