Fidel Castro, la grandezza dell'utopia che manca ai politici di oggi
Il sogno di Ernesto Che Guevara e di Fidel è stato, ben più della Repubblica Popolare cinese di Mao Tse Tong, l'utopia dei lavoratori e degli studenti degli anni Sessanta
BRINDISI - Con tutti i limiti e le degenerazioni di un governo rivoluzionario che si è poi trasformato in regime, anche - se non soprattutto - a causa di un embargo economico ed un isolazionismo politico assurdo, perpetrato per decenni in danno del popolo cubano, il sogno di Ernesto Che Guevara e di Fidel è stato, ben più della Repubblica Popolare cinese di Mao Tse Tong, l'utopia dei lavoratori e degli studenti degli anni Sessanta.
Quelli che in America ed in Europa fecero la rivoluzione culturale che sognava l'equità e la giustizia sociale, ma che anche grazie al terrorismo "rosso", si rifugiarono nel privato, fino all'omologazione, favorendo il primato economico e culturale del liberismo selvaggio, dominato dal mercato senza regole, se non il profitto.
Non a caso Papa Francesco proprio pochi giorni fa ha affermato che non abbiamo ora grandi politici perché non hanno il coraggio dell'utopia, e non a caso il Vaticano é stato il primo stato a rendere omaggio a Fidel dopo la morte ed a inviare il messaggio di dolore e cordoglio al presidente Raul ed al popolo cubano. Hasta la Vittoria Siempre.