rotate-mobile
Opinioni

Opinioni

A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

Opinioni

Tutto si può: infangare le istituzioni, resuscitare Berlusconi, tornare da lui

È vero, la politica è l’arte del possibile. Chi decide però quale sia il “possibile”, è oggi chi determina leggi, regolamenti, limiti ed organizzazione generale dello Stato. Oggi il “possibile” non ha di fatto alcun limite, o meglio, quei limiti si sono volatilizzati così che tutto o quasi tutto è oramai “possibile”, emendabile, riformabile, abrogabile.

È vero, la politica è l’arte del possibile. Chi decide però quale sia il “possibile”, è oggi chi determina leggi, regolamenti, limiti ed organizzazione generale dello Stato. Oggi il “possibile” non ha di fatto alcun limite, o meglio, quei limiti si sono volatilizzati così che tutto o quasi tutto è oramai “possibile”, emendabile, riformabile, abrogabile. Ciò che non aggrada, si cambia “pro domo sua”. Le leggi “ad personam” insegnano. Una volta c’era la Costituzione che rappresentava la “Magna Carta” del nostro vivere comune, una serie di dettati e garanzie che ci hanno permesso di vivere decentemente tempi di costruzione e tempi di distruzione.

Ci ha permesso di superare indenni, da un punto di vista delle Istituzioni, la stagione delle stragi, quella del terrorismo ed il pericolo della criminalità organizzata. Ora la Costituzione non è più per tutti il faro di convivenza che è stata per 67 anni: con i comportamenti, con le parole, con le scelte, oramai ogni giorno viene violata, oltraggiata e violentata. È la politica che è cambiata. È chi fa politica oggi che sta violentando la Costituzione, soprattutto in considerazione che chi sbaglia non paga, non si assume le relative responsabilità.

M5S - Il Movimento 5 stelle è una forza politica nuova che ha la stessa dignità di tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento e nel Paese. Deve godere del rispetto di tutti, a maggior ragione, se ha un seguito elettorale del 20%. Il rispetto non è però qualcosa che si ottiene per appartenenza . Non si compra al mercato. Non è un bene fungibile. Lo si conquista con i comportamenti, stando all’interno delle regole. Regole, che si possono anche cambiare se si hanno i numeri necessari, stando all’interno dei limiti previsti dalla Costituzione. Ora, non essendo io, nè un costituzionalista, nè un avvocato ma un semplice “cittadino”, so che chiamare “boia” il Presidente Napolitano, è reato di vilipendio (offesa all’onore ed al prestigio del Presidente della Repubblica) art. 278 codice penale. Così ha fatto tal “on.” Giorgio Sorial deputato del M5S.

Ancora, ma solo per citarne il titolo: il M5S chiede lo stato d’accusa per il Presidente Napoletano per attentato alla Costituzione. Beppe Grillo, fondatore ispiratore e leader del M5S tra venerdì e sabato scorsi ha lanciato su Facebook una becera gogna nei confronti del presidente della Camera Boldrini tale da far scatenare, sempre sullo stesso social network, la reazione di centinaia di suoi adepti nelle più volgari, violente ed insolenti manifestazioni contro la stessa presidente della Camera. Forse la storia a Beppe Grillo non ha insegnato nulla. Dovrebbe forse rivisitare la cronaca “politica” dei primi mesi del 1977, i cattivi maestri e chi voleva abbattere e non cambiare, lo Stato repubblicano.

Di queste manifestazioni così apertamente antisistema, il M5S ne organizza almeno una alla settimana. Tutto ciò è per conquistare i titoli delle prime pagine di tutti i giornali? Per fare il gioco di chi la spara più grossa? Di chi gli va bene il “tanto peggio, tanto meglio”? Di chi vuole solamente abbattere lo Stato di diritto, distruggendolo fin dalle fondamenta? Ora il rispetto dovuto al M5S che ripeto, è un movimento che raccoglie il 20% dell’elettorato italiano è dovuto a prescindere. Attenzione però, che è dovuto fino a quando si sta nel sistema e nel rispetto delle regole altrimenti si è fuori.

PD - Matteo Renzi ci è riuscito. Ha fatto fuori quasi tutta la vecchia classe dirigente del PD. Il “rinnovamento” è stato pressoché totale. Il PD è ora un partito nuovo perché completamente diverso da quello che esisteva fino ad ottobre dello scorso anno. Non so più se questo PD abbia o meno una storia, un passato, se è solo nel presente. È un partito di giovani uomini e di giovani donne (tante, ed è una cosa bella). Ha una nuova classe dirigente, una nuova pelle. Renzi in tre mesi e riuscito a cambiare la legge elettorale, a convivere con Enrico Letta dicendogli, con sincerità, che è solo una questione di tempo, poi deve sloggiare. È riuscito a riabilitare il sig. Silvio Berlusconi che da pregiudicato è “ri”diventato “statista”. Forse per questo sarà “graziato”?

Che combinerà ancora? Cambierà il nome al partito per renderlo più incolore al fine di permettere l’adesione a tutti, ma proprio a tutti, compresi i suoi tanti estimatori del centro destra (Verdini, Brunetta, Alfano, Lupi)? Il tempo ci dirà.

UDC - È notizia di giornata il ritorno di Pier Ferdinando Casini nella casa madre di Forza Italia. Con tanta tristezza il leader ex centrista, ora neo centro destra, ammette il fallimento del progetto di costruire un centro autonomo che si riconoscesse nei valori del PPE europeo, che somigliasse quanto più possibile alla “vecchia cara DC” della prima Repubblica e che fosse apertamente di tendenze filo europee. Una vecchia volpe come Casini, doveva pur sapere che gli spazi erano stretti soprattutto da quando lui stesso aveva rimodellato la sua creatura, l’UDC, come partito satellite di Forza Italia. Non è riuscito neanche a costruire e mantenere una alleanza politica con chi, pur essendo di centro destra, non voleva assoggettarsi alla potestà di Berlusconi.

Allora niente!, si ritorna indietro. Figliol prodigo e coda tra le gambe. Non credo però che l’uomo delle televisioni, …sgozzerà l’agnello più grasso ed organizzerà una festa in suo onore. …O forse la festa gliela farà in maniera definitiva!?. Forse l’ennesimo cambio dell’on. Casini è per un pugno di seggi in Parlamento per se e qualche suo amico? Caro on. Casini !

Il PSI, che non era un piccolissimo partito. Nel ‘92 è morto per colpe sue e per responsabilità del sistema che tutti avevano conosciuto e condiviso. Nel 2014 un altro PSI, quello dell’on. Nencini, resiste alla sorte ed ai tempi, rimanendo inchiodato a percentuali che stanno tra lo zero e l’1%. Percentuali da prefisso telefonico, testimonianza però di coerenza soprattutto nei confronti di chi, quel partito lo ha amato e lo ha votato negli anni precedenti. Caro on. Casini, quando non si è più in grado di testimoniare quella coerenza, allora è più elegante operare un passo indietro. Meglio il ritorno a tempo pieno in famiglia, a respirare aria sana e magari, attendere giorni migliori. Se ciò fosse, i miei auguri più sinceri.

 

 

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tutto si può: infangare le istituzioni, resuscitare Berlusconi, tornare da lui

BrindisiReport è in caricamento