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A cura di Blog Collettivo

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Perchè è importante che si discuta in tutte le scuole dei fatti del "Palumbo"

Paradossalmente, quanto accaduto in questi giorni nel Liceo Linguistico, può esser l’occasione per discuterne in tutti gli istituti superiori, in modo da creare un percorso virtuoso tra insegnanti e studenti sulla gestione dei micro conflitti che tante volte si sviluppano negli ambienti scolastici

L’intera comunità brindisina è rimasta colpita  dalle preoccupanti notizie, arrivate in questi giorni, dal Liceo socio psico pedagogico e liceo linguistico statale “Ettore Palumbo” . Un’escalation di atti e messaggi intimidatori rivolti al dirigente scolastico, la professoressa Maria Oliva, alla quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza  che ha riportato la nostra memoria (con le dovute proporzioni) ai tristi giorni dell’attentato occorso al Morvillo Falcone in cui perse la vita la giovanissima Melissa.

Prima il contenitore di benzina e il messaggio intimidatorio, poi una lettera ritrovata sotto il veicolo di proprietà della preside, hanno fatto temere il peggio in una comunità abituata a convivere con una delinquenza silenziosa e strisciante che raramente si è espressa con modalità cosi eclatanti. Le indagini si sono indirizzate verso le perizie calligrafiche dei messaggi ritrovati e, se le indiscrezioni venissero confermate, ricondurrebbero le responsabilità di tali gesti a uno studente dello stesso istituto.

Le motivazioni stanti a tanto odio sarebbero ridicole ma, nonostante ciò, l’episodio fornisce elementi inquietanti sulle potenziali azioni di un soggetto (se non emergessero altre motivazioni) con gravi difficoltà comportamentali, in grado d’influenzare, per pochi giorni, la vita di un intero istituto. Perché c’è poco di razionale dietro l’esecuzione di tali atti: ipoteticamente potremmo pensare a un senso d’onnipotenza senza la percezione che dietro non ci sia niente di reale o magari un disagio covato da tempo, causato da qualcosa di conosciuto ma che si è scelto di dimenticare, salvo poi riemergere con modalità che abbiamo avuto modo di conoscere.

Quando parliamo dell’esecutore di queste intimidazioni, parliamo di un ragazzo in difficoltà che, proprio in virtù della sua giovane età deve essere recuperato con tutte le azioni possibili, per la dignità e il valore stesso della vita che rappresenta. Analizzando quanto accaduto, forse non è giusto attribuire le colpe dei fatti  solamente a una mente incapace di gestire i propri impulsi. Sulla sofferenza di questo adolescente si sono appoggiati, trovando un substrato fertilissimo, alcuni messaggi vigenti della nostra società.

L’ottenere tutto e subito e  dimostrare con la forza e il gesto eclatante che fa notizia, che è possibile perseguire i propri scopi, può tradursi in molti casi  nel compimento di gesti violenti come quelli  di questi giorni . Anche la violenza che si trova nei mass-media, in tv o sui canali YouTube, stimolano la visualizzazione di quanto può esser solo lontanamente immaginato. Detto ciò, quali sono gli anticorpi per fronteggiare questi pericoli? Come aiutare i nostri ragazzi a raggiungere la migliore maturazione possibile?

Le risposte a queste domande non esigono miracoli ma soltanto il quotidiano impegno delle figure di riferimento per ogni figlio. Paradossalmente, quanto accaduto in questi giorni nel Liceo Linguistico, può esser l’occasione per discuterne in tutti gli istituti superiori, in modo da creare un percorso virtuoso tra insegnanti e studenti sulla gestione dei micro conflitti che tante volte si sviluppano negli ambienti scolastici. L’avvicinamento di queste due figure (insegnanti e studenti) rappresentanti due mondi che sembrano allontanarsi sempre di più, è fondamentale per i processi d’identificazione degli adolescenti, affinché  possano trarne i giusti insegnamenti ed esempi a cui ispirarsi nel loro percorso verso l’età adulta.

Chi esce vincitore da questa storia, è l’intera comunità dell’istituto Palumbo  per la grande maturità mostrata in questi giorni così complessi e per via del tono molto equilibrato dato agli avvenimenti.  Siamo sicuri che i ragazzi da oggi in poi apprezzeranno ancor di più il diritto allo studio e la grande opportunità di frequentare un ambito educativo che si configura come un elemento indispensabile  per la costruzione del proprio futuro.

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