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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Quel lucido e stimato "ottuagenario" che manda in tilt Beppe Grillo

Il 17 aprile era un «uomo di 80 anni che saputo della candidatura al Quirinale è diventato un bambino», oggi un «ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi». Stefano Rodotà entra nel tiro al bersaglio di Beppe Grillo, che non ha digerito le osservazioni al “Corriere della Sera”. E molti non capiscono perché la gente ha votato “Cinque Stelle”, soprattutto quelli che stimano Rodotà.

Il 17 aprile era un «uomo di 80 anni che saputo della candidatura al Quirinale è diventato un bambino», oggi un «ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi». Stefano Rodotà entra nel tiro al bersaglio di Beppe Grillo, che non ha digerito le osservazioni al “Corriere della Sera”. E molti non capiscono perché la gente ha votato “Cinque Stelle”, soprattutto quelli che stimano Rodotà. Lo hanno votato perché quando “Cinque Stelle” ha proposto Rodotà come Presidente della Repubblica, il Pd si è guardato bene dall’appoggiare la proposta. Ma molta gente, di quella che ha votato “Cinque Stelle”, si guarda bene dal ritenere che Rodotà sia un “ottuagenario miracolato dalla rete”.

Molti che hanno votato “Cinque Stelle”, non ne possono più della incompetenza dilagante, con l’appoggio di competenti che quell’apparato di incompetenza sostengono. Molti che hanno votato “Cinque Stelle”, non riesce a sopportare che si possa rimediare ai mali del Paese facendo mercimoni con coloro che questi mali hanno prodotto, rimanendo nella casa dove si consumano. Molta gente, che ha votato “Cinque Stelle”, lo ha fatto perché ritiene che si debba passare dalla sterilità della finanza alla produzione reale di verdure, carne, mattoni, idee.

E se gli elettori hanno votato questo, Grillo avrebbe fatto meglio a stare zitto. Un mese dopo è lui a lamentarsi del fatto che Rodotà “non ha alzato il telefono”, mostrando di condividere la stessa logica del Pd nei confronti di Rodotà censurato per non essersi comportato da organico, per gli uni al Movimento 5 stelle, per gli altri al Pd. Diversamente, via ai dileggi. Ma non è “la rete” che ha risposto a Rodotà. E’ Grillo. Si è detto di partiti arroganti, pronti a dare il ben servito anche ai loro padri (come accaduto a Prodi) ed il M5S non è da meno. Prima la Gabanelli, poi Rodotà, gli altri stiano attenti.

In tutto questo l’intervista di Rodotà al Corriere nell’osservare che la rete non basta è stata pacata, garbata e questo non piace, troppe le qualità dell’ottuagenario: non insulta nessuno, produce argomenti, idee, peccato che non alzi il telefono. Non so quanto sia necessario ricordare i meriti di Rodotà, autore del meraviglioso “Il problema della responsabilità civile” creando un nuovo modo di raccontare il diritto nella scienza, nelle tecnologie, coinvolgendo nel suo cammino tanti studiosi.

E’ stato un uomo dalla parte dei deboli, quello che presentò alla Camera la proposta di riforma del diritto delle persone fragili, l’amministrazione di sostegno. Bene, quell’ottuagenario ancora oggi è un punto luce e le contumelie di Grillo interrogano i suoi elettori (salvando sua zia ed il suo pizzicagnolo) disoccupati, cassaintegrati e pieni di debiti sull’utilità di discutere della diretta streaming della riunione in cui si deciderà di cacciare la senatrice o di rendicontare gli scontrini dei caffè del bar di Montecitorio.

 

 

 

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