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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Sognando un palazzetto da 8mila posti come quello di Eboli

Biglietteria on-line in tilt, bloccata dopo pochissime ore dall’apertura della vendita da 14.290 contatti di richiesta di biglietti per assistere alla partita Enel Brindisi - Montepaschi Siena in programma domenica sera al PalaPentassuglia. Così si legge in un comunicato diffuso i giorni scorsi dalla società brindisina Nbb, quasi un messaggio angosciato indirizzato a soliti noti destinatari.

Biglietteria on-line in tilt, bloccata dopo pochissime ore dall’apertura della vendita da 14.290 contatti di richiesta di biglietti per assistere alla partita Enel Brindisi - Montepaschi Siena in programma domenica sera al PalaPentassuglia. Così si legge in un comunicato diffuso i giorni scorsi dalla società brindisina Nbb, quasi un messaggio angosciato indirizzato a soliti noti destinatari, e che riproduce la richiesta ormai indifferibile di un nuovo palasport in grado di ospitare grandi eventi e partite di cartello di rilievo nazionale(la partita sarà trasmessa in diretta Tv su RaiSport con inizio alle 20,30) e che mette ancora una volta in luce i limiti di capienza e funzionalità dell’impianto sportivo di contrada Masseriola.

Calo Levi prese in prestito un motto degli ebolitani, “Cristo si è fermato ad Eboli”, per dare il titolo al suo libro che negli anni è stato letto in tutto il mondo, per denunciare l’arretratezza e l’isolamento di quella popolazione, raccontando la scoperta di una civiltà a lui ed a molti sconosciuta, di quel paesino con poco più di 37 mila abitanti, situato fra i monti Picentini e la foce del fiume Sele, in una terra arida, spoglia e dimenticata da Dio. Il famoso scrittore (ma anche pittore fra i più apprezzati del Novecento) non avrebbe mai potuto immaginare che alcuni anni dopo Eboli avrebbe trovato la forza ed il coraggio di costruirsi un palasport da 8 mila posti a sedere ( il “Palasele”) che è il più grande palasport della Campania, in grado di ospitare eventi e manifestazioni a carattere nazionale ed europeo, un impianto perfettamente efficiente che è il fiore all’occhiello della cittadina salernitana.

Oggi Carlo Levi, arrivando ad Eboli, si vedrebbe costretto a rivedere il suo racconto e obbligato a scrivere “Laura Pausini si è fermata ad Eboli”, ma nel “Palasele”, come pure i Negramaro, Zucchero, Renato Zero, i Pooh, Ligabue, Gigi D’Alessio, Tiziano Ferri, Gianna Nannini, Nek, Alessandra Amoroso, Emma, Massimo Ranieri e come tanti altri cantanti (oltre ad alcune puntate di programmi televisivi di massimo ascolto sulle reti nazionali condotti da Giorgio Panariello). Il “Palasele” ha naturalmente ospitato eventi sportivi di rilevanza nazionale, come la Coppa Italia di pallavolo femminile 2008-2009, la partita della nazionale italiana maschile di pallavolo Italia - Cina ed altre manifestazioni e numerose fiere campionarie, in particolare sulle tecnologie innovative di ogni settore, che negli anni hanno portato nella cittadina salernitana migliaia di espositori e visitatori creando un indotto consistente, sicuramente impensabile se non ci fosse stato una struttura adeguata.

Si dirà ma le famose “priorità” che fine hanno fatto in quel paesino sprovvisto di tante altre cose? E ancora dove avranno trovato le risorse finanziarie per costruirlo? Semplice! Il Comune di Eboli chiese ed ottenne dal Credito Sportivo un finanziamento a completa copertura del costo dell’opera che fu realizzata in due momenti successivi. E pensare che il presidente del Credito Sportivo, Andrea Cardinaletti (personaggio già noto per le sue qualità professionali e per aver finanziato con il Credito Sportivo 110 milioni di euro la costruzione dello Juventus Stadio), legato affettivamente alla città e sollecitato da amici comuni, venne a Brindisi alla fine del 2009 ben disposto ad ascoltare le esigenze del Comune deciso a realizzare un nuovo palazzetto (Palaeventi) e progettare anche una intera cittadella dello sport in contrada Masseriola.

Il presidente Cardinaletti fu ricevuto a Palazzo Nervegna in un incontro con il sindaco, molti componenti della giunta, dirigenti tecnici ed amministrativi interessati e manifestò la massima disponibilità ad attivare tutte le procedure di finanziamentonecessarie per sostenere l’impegno del Comune. Delle conclusioni raggiunte in quella riunione e di quella opportunità decisamente unica ed imperdibile non restarono tracce. Fu ancora vittoria del “partito delle priorità”, il partito che poi, nel corso di molti anni, non è mai riuscito a realizzare una sola delle priorità da sempre dichiarate, a decidere di allungare la lista delle occasioni perdute per il territorio brindisino, a frenare il definitivo rilancio del basket e degli altri sport, a bloccare un nuovo modo di pensare allo sviluppo della città nella direzione degli investimenti che favoriscono il turismo attraverso manifestazioni sportive, fiere, convegni e spettacoli.

La squadra di basket sponsorizzata Enel Brindisi, che da settimane occupa spazi importanti sulle prime pagine delle principali testate e reti televisivenazionali, ha prodotto un rinnovato interesse del Comune per la ricerca delle risorse finanziare necessarie per l’ampliamento del PalaPentassuglia, grazie anche ad una specifica mozione presentata a termini di legge dai consiglieri comunali Francesco Cannalire e Francesco Renna, mozione approvata dal Consiglio Comunale, che ha permesso di recuperare circa 4 milioni di euro da destinare alla realizzazione dell’opera. Ma se gli ebolitani possono dire che “Cristo si è fermato ad Eboli” anche i brindisini possono affermare che “l’Enel si è fermata a Brindisi”.

Ed allora perché il colosso elettrico “residente a Brindisi” non può diventare il partner privato del Comune, per completare e garantire l’importo necessario a costruire un nuovo impianto modulare polivalente? E, ancora, e meglio perché non è la stessa Enel a considerare l’occasione di realizzarlo in proprio e cederlo in gestione al Comune? Le nuove tecniche di costruzione prevedono certamente tempi più rapidi per la costruzione di un nuovo impianto (famoso il PalaMaggiò di Caserta costruito in 100 giorni già negli anni 80) rispetto alla demolizione e ricostruzione del vecchio palasport sul quale, peraltro, nel corso degli ultimi anni sono già stati sprecati inutilmente milioni di euro per ritrovarsi ancora i problemi di sempre.

 

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