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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Tedesco e quel Pd anti-socialista

Nella polemica sul "caso Tedesco" si sono innescate valutazioni e comportamenti che possono avere un influenza nefasta nel rapporto fra il Pd e il mondo socialista. Da un lato si sono chieste a Tedesco le dimissioni dal Senato mentre a Penati non si è chiesto di abbandonare il consiglio regionale della Lombardia accontentandosi della sua rinuncia alla vice-presidenza. Dall'altro lato Rosi Bindi, definendo sommariamente il senatore pugliese con la qualifica di "ex socialista", ha mostrato di considerare questa una connotazione intrinseca alla sua presupposta attività esposta la vaglio del magistrato.

Nella polemica sul "caso Tedesco" si sono innescate valutazioni e comportamenti che possono avere un influenza nefasta nel rapporto fra il Pd e il mondo socialista. Da un lato si sono chieste a Tedesco le dimissioni dal Senato mentre a Penati non si è chiesto di abbandonare il consiglio regionale della Lombardia accontentandosi della sua rinuncia alla vice-presidenza. Dall'altro lato Rosi Bindi, definendo sommariamente il senatore pugliese con la qualifica di "ex socialista", ha mostrato di considerare questa una connotazione intrinseca alla sua presupposta attività esposta la vaglio del magistrato.

Tedesco, come ha ricordato, è leader di una formazione che ha al suo attivo oltre cinquantamila voti e rappresenta, caso unico in Italia, un aggregato politico-culturale, sopravvissuto alla stagione della morte del Psi, rimasto nel campo della sinistra. Forse si è riflettuto poco sul fatto che la severità usata verso Tedesco, così come la un po’ vile dissociazione nei confronti di Del Turco, avevano bisogno di esser temperate con un atteggiamento di maggior cura e attenzione per non irritare ulteriormente l'elettorato socialista.

Credo che Tedesco abbia avuto un atteggiamento serio nel dibattito parlamentare e mi rammarico che le sue mancate dimissioni dal Senato non abbiano accompagnato la linearità della sua linea difensiva. Su di lui non ho nè un pregiudizio innocentista nè uno colpevolista. Semmai considero irresponsabile l'averlo nominato assessore alla Sanità fingendo di non vedere il plateale conflitto di interessi di cui era portatore. Il tema politico di oggi è tuttavia quello di evitare di fare ancora una volta di ogni erba un fascio accumunando in un giudizio di moralità debole non solo lui ma soprattutto il mondo che lo esprime e di cui rappresenta la storia. Bindi avrebbe fatto bene a non usare quelle frasi e, colpevolmente, gli altri dirigenti del Pd, soprattutto quelli pugliesi, avrebbero dovuto rivolgere al suo elettorato parole di stima e di considerazione.

L'idea che il mondo socialista sia geneticamente predisposto alla violazione delle regole ha spinto molti milioni di elettori a trovare rifugio nel centrodestra. In questi giorni ho ascoltato in tv Enrico Letta dire quelle parole di apprezzamento verso Ottaviano Del Turco che sono mancate nel momento in cui il governatore abruzzese era ristretto nelle carceri in nome di un teorema finora indimostrato. Se la sinistra non si mette in testa che il mondo socialista ha una storia più lunga delle vicissitudini giudiziarie di una parte del suo gruppo dirigente si rischia di costruire una sinistra senza i socialisti, cosa che rappresenta una contraddizione in termini. L'area socialista è ormai un arcipelago di gruppi e di fazioni che in gran parte ha trovato rifugio nel mondo berlusconiano. Fino a che questo mondo non ritroverà nella sinistra la "via di casa", la sinistra sarà più povera. Insomma, critichiamo Tedesco, ma come persona non come ex socialista.

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