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Trivellazioni in Adriatico, Sel lancia dalla Puglia proposta di legge regionale per il no

BARI - Una proposta di legge regionale da presentare al Parlamento che vieta la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi nel Mare Adriatico. E’ quanto ha in cantiere il gruppo di Sel al consiglio regionale pugliese, che ha elaborato un testo presentato questa mattina in conferenza stampa. La proposta – ha spiegato Michele Ventricelli – nasce dall’insieme di iniziative di sensibilizzazione poste in essere negli ultimi giorni da varie associazioni e comitati (che culminerà nella manifestazione nazionale in programma a Termoli il 7 maggio prossimo), alla luce delle ultime autorizzazioni che il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo sta per rilasciare, in particolare quella relativa al sito individuato nel basso Adriatico che dista solo 26 km dalle coste delle isole Tremiti.

BARI - Una proposta di legge regionale da presentare al Parlamento che vieta la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi nel Mare Adriatico. E’ quanto ha in cantiere il gruppo di Sel al consiglio regionale pugliese, che ha elaborato un testo presentato questa mattina in conferenza stampa. La proposta – ha spiegato Michele Ventricelli – nasce dall’insieme di iniziative di sensibilizzazione  poste in essere negli ultimi giorni da varie associazioni e comitati (che culminerà nella manifestazione nazionale in programma a Termoli il 7 maggio prossimo),  alla luce delle ultime autorizzazioni che il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo sta per rilasciare, in particolare quella relativa al sito individuato nel basso Adriatico che dista solo 26 km dalle coste delle isole Tremiti.

Peraltro vi sono studi da cui risulta che il petrolio che vi sarebbe nel sito individuato è scarso e di bassa qualità. Per cui non si giustificherebbe l’iniziativa odierna in una mare chiuso come l’Adriatico che presenta un ecosistema delicato.  La presentazione della proposta di legge  fa seguito  all’incontro, che ha avuto luogo ieri a Roma, del ministro Prestigiacomo con un gruppo di parlamentari di entrambi gli schieramenti che hanno posto con forza il problema, chiedendo di soprassedere all'autorizzazione in questione.
L’iniziativa del governo si inquadra nel contesto di una sciagurata politica nazionale ambientale – ha detto Ventricelli – che va dai tagli alle energie rinnovabili all’atteggiamento assunto rispetto ai prossimi referendum. Il gruppo Sel sta sensibilizzando sulla proposta di legge altri gruppi politici (alla conferenza stampa ha partecipato anche Savino De Razza, segretario provinciale di Rifondazione comunista, che ha espresso l’adesione totale all’iniziativa) e  le altre Regioni interessate, tenendo conto che si tratta dell’unico strumento a disposizione considerato che la materia in questione non rientra nella legislazione concorrente.
Gli aspetti legati alla salvaguardia dell’habitat naturale e ai danni per il turismo sono stati evidenziati dal consigliere Alfredo  Cervellera, che ha ricordato come in precedenza sono state rilasciate dal ministero autorizzazioni senza alcuna comunicazione alle amministrazioni interessate, come si è verificato per le introspezioni effettuate a Taranto. I responsabili delle società interessate si giustificarono sostenendo che si trattava solo di sparare con alcuni cannoni delle onde sonore sui fondali. In realtà non è così – ha proseguito Cervellera,  – visto che sono stati dimostrati i danni tremendi per l’ambiente conseguenti all’inquinamento acustico prodotto nel mare.
Così come è stato dimostrato che lo spiaggiamento e la morte  dei nove cetacei sul Gargano ha avuto luogo a seguito delle prospezioni fatte da una compagnia  olandese. "La proposta di legge – ha concluso il consigliere di Sel– si prefigge lo scopo di impedire al governo Berlusconi di scippare il futuro a noi e alle prossime generazioni, permettendo alla multinazionali il saccheggio dei nostri mari con conseguenti disastri ecologici, che metterebbero a rischio l’economia fiorente del turismo e il nostro habitat naturale”.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Gianfranco Pazienza del Comitato Tutela del mare, uno degli organizzatori della manifestazione di Termoli del 7 maggio prossimo. Il testo reso noto da Sel vieta in particolare la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospiciente le regioni Puglia, Abruzzo, Marche, Molise, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il divieto si riferisce anche ai procedimenti autorizzati avviati e non conclusi alla data di entrata in vigore delle legge.

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