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A cura di Blog Collettivo

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Uniba dove la metto: perchè meglio Cittadella di un immobile privato

Sarà perché non abbiamo a disposizione tutte le tessere del puzzle e soprattutto la conoscenza delle effettive manifestazioni di volontà, ma non riusciamo ancora a capire perché da una non lontana idea – espressa da entrambi gli atenei – di una sinergia tra i poli di Brindisi delle università del Salento e di Bari, che eleggeva Cittadella della Ricerca a sede comune, concentrandovi le risorse finanziarie, poche e perciò da non sprecare, degli enti locali e delle stesse facoltà, ci si trovi invece nel bel mezzo di una sorta di gioco del Monopoly.

Sarà perché non abbiamo a disposizione tutte le tessere del puzzle e soprattutto la conoscenza delle effettive manifestazioni di volontà, ma non riusciamo ancora a capire perché da una non lontana idea – espressa da entrambi gli atenei – di una sinergia tra i poli di Brindisi delle università del Salento e di Bari, che eleggeva Cittadella della Ricerca a sede comune, concentrandovi le risorse finanziarie, poche e perciò da non sprecare, degli enti locali e delle stesse facoltà, ci si trovi invece nel bel mezzo di una sorta di gioco del Monopoly (scriviamolo in americano) dove due corsi di Uniba vengono estromessi parzialmente dal 29 dicembre dalla sede dell’ex Ipai per finire l’uno nell’ex ospedale Di Summa, l’altro per restare ancora un po’ nell’edificio del Casale, per poi essere riuniti nuovamente appena possibile, ma si dice dal prossimo anno accademico, nell’edificio di proprietà privata del rione Santa Chiara che attualmente ospita il Liceo scientifico “Fermi” , a sua volta destinato alla migrazione.

Sarà, secondo i piani, il Comune di Brindisi, che finanziariamente non sta certo meglio di tanti altri, a pagare il canone di locazione: pare 150mila euro annui, forse trattabili, che finirebbero all’ente privato proprietario dell’immobile di Santa Chiara, la Cassa dei Ragionieri. Sulla Provincia non si può contare perché oggi c’è e l’anno prossimo forse no, se questo benedetto decreto di scioglimento di tali enti sarà alla fine approvato. Quali sarebbero i vantaggi di andare a Santa Chiara per il polo Uniba di Brindisi, e soprattutto per i suoi docenti e per i suoi studenti, rispetto a Cittadella della Ricerca? La facilità di collegamento? Vediamo: la stazione ferroviaria è abbastanza lontana e il percorso a piedi richiederebbe un certo tempo. Treno e poi bus urbano? Forse, ma “molto forse”. Bus extraurbano? Certo, ma solo per chi risiede in centri collegati da Stp e Ferrovie del Sud Est.

Altrimenti auto. Ma ci sono le strisce blu, e tutte le tessere di favore della Multiservizi sono state ritirate. E la mensa? Non esiste. Ci sono i bar e le rosticcerie intorno. Insomma, a Santa Chiara servizi zero, come del resto sino ad oggi al Casale. In più l’operazione costerà al Comune di Brindisi 150mila euro all’anno. E in Cittadella, invece? Problema collegamenti: ci sono già quelli su gomma, ma vanno potenziati quindi si tratterebbe di affrontare il problema di petto. Ma bisogna anche sbloccare la dannata fermata del treno della linea Taranto-Brindisi, assieme a quella dell’ospedale Perrino oggetto di una annosa procedura finalmente risolta di recente. E’ finalmente tutto a posto? Oppure ci siamo insabbiati nuovamente? Ma è un problema da seguire con puntiglio e da risolvere senza indugio nei tempi concordati tra le parti, che comprendono ovviamente Rete ferroviaria italiana.

In Cittadella ci sono due mense, una Foresteria, una biblioteca, non si pagano i parcheggi, è a 5 minuti da Brindisi (costerebbe meno andarci in auto che pagare la sosta in città per due o tre ore), un auditorium e un patrimonio immobiliare da valorizzare, ed in più (malgrado tutto) ancora un apprezzabile contesto di attività di ricerca scientifica con la presenza di Enea, Cnr, e di altre società collegate ad essi, a Finmeccanica, e a soggetti privati. Anche Cittadella, con lo scioglimento delle Province, sarebbe orfana di madre. Un problema ancora non affrontato nella prospettiva né dalla Regione né dal Comune di Brindisi. Ma intanto bisogna avere almeno una idea progettuale, e quella che resti la sede di un polo di ricerca e di formazione è ancora una buona idea.

Perché allora la logica del Monopoly (scritto all’americana), e quella della consegna di risorse economiche ad un soggetto privato invece di concentrasi su un futuro meno precario? Intervistati da un nostro collega, alcuni studenti di Uniba non si sono dichiarati affatto contrari all’ipotesi Cittadella. Certo la Provincia, per quanto ancora le compete, dovrebbe agevolare i processi mettendo a disposizione immobili con comodato gratuito e spese a carico dell’inquilino, ma alla fine in tal modo non ci sarebbero neppure sprechi. La coperta è stretta e bisogna però starci sotto tutti. Quindi anche l’università dovrebbe badare alla sostanza delle cose e non affidarsi ad impegni economici di terzi che oggi ci sono ma domani non si sa. Va scelta la soluzione meglio gestibile anche in futuro ed in contesti complessi. Ripensiamoci.

 

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