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Martedì, 23 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

Violenze di piazza in Nicaragua, il presidente Ortega ritira la riforma

Dopo giorni di proteste che hanno insanguinato il Paese, la riforma delle pensioni è stata revocata. Ma la contestazione continua

Alla fine Daniel Ortega ha fatto un passo indietro. Il presidente del Nicaragua ha infatti annunciato il ritiro della riforma previdenziale dopo gli scontri di piazza che sono costati la vita ad almeno 25 persone, oltre ad una cinquantina di dispersi e un numero imprecisato di feriti. La notizia è stata data da una televisione locale, secondo cui Ortega, durante un incontro con alcuni uomini d’affari, avrebbe dichiarato la revoca della contestata riforma. 

Le ragioni della protesta

La riforma intendeva sanare il buco di oltre 76 milioni di dollari del sistema pensionistico, diminuendo del 5% le pensioni correnti e aumentando il costo dei contributi. Nello specifico, l’aumento per i datori di lavoro sarebbe passato dal 19% al 22.5%, mentre per gli stipendiati il rialzo sarebbe stato dal 6.25% attuale al 7%. La popolazione ha reagito in maniera violenta, scendendo in piazza e formando numerosi cortei che sono trascesi nella pura guerriglia urbana. Ciò ha causato la reazione delle forze dell’ordine, spalleggiate dalle squadre paramilitari della Juventud Sandinista.

Repressione durissima

La rappresaglia è stata durissima. Ha fatto molto scalpore la morte del giornalista Angel Gahona, colpito in testa da una pallottola proprio mentre girava una diretta Facebook nella città di Bluefields. Le truppe antisommossa sono arrivate persino ad entrare nelle università per uccidere studenti ritenuti vicini agli agitatori. Non solo: quando un centinaio di studenti si è rifugiato nella cattedrale di Managua, la polizia ha tagliato l’elettricità all’edificio prendendolo letteralmente d’assedio e sparando lacrimogeni all’interno per stanare i giovani. Al momento non si hanno cifre esatte sul numero dei dispersi, che sembra aumentare di ora in ora. 

Il presidente Ortega, che in passato fu guerrigliero sandinista, ha accusato i manifestanti di essere “burattini nelle mani dell’opposizione”, denunciando che nella protesta si sarebbero infiltrati agenti esterni legati al mondo del narcotraffico, da sempre una piaga di quelle zone. Ortega è stato presidente dal 1979 al 1990, per poi tornare alla guida del governo nel 2007. Alle ultime elezioni del 2016 è stato riconfermato con oltre il 70% dei consensi.

L'appello del papa

Dopo l’annuncio del ritiro della riforma, comunque, le proteste sono continuate. Ora i contestatori marciano per rivendicare libertà di stampa e contro la corruzione del governo. Numerosissimi, ovviamente, i leader mondiali che si sono detti sconcertati per gli eventi in Nicaragua. Anche Papa Francesco, che ovviamente segue sempre con attenzione gli eventi in America Latina, ha espresso preoccupazione per ciò che sta accadendo. “Sono preoccupato”, ha infatti affermato Bergoglio dal suo balcone di piazza San Pietro. “Esprimo la vicinanza nella preghiera a quell’amato Paese, e mi unisco ai vescovi nel chiedere che cessi ogni violenza, si eviti un inutile spargimento di sangue e le questioni aperte siano risolte pacificamente e con senso di responsabilità”.

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