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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Brindisi Cuore e la Croce Rossa: un connubio all'insegna dell’ambiente e del cittadino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BrindisiReport

Ieri sera, sabato 17 ottobre, dalle ore 17 alle ore 19, si è tenuto in Pizza della Vittoria a Brindisi un incontro tra i rappresentati dell’associazione “ Brindisi Cuore”, le Infermiere Volontarie della CRI  e noti medici- specialisti brindisini riguardante il tema scottante della prevenzione e cura della malattie cardiovascolari e del loro, ormai, non più ignorabile legame con l’inquinamento ambientale e gli stili di vita non sempre salutari dei cittadini.

L’inquinamento ambientale, dovuto, tra l’altro, alla presenza, sul territorio brindisino, della centrale a carbone Enel di Cerano, è una delle cause più plausibile, dal punto di vista epidemiologico, dell’incidenza del tumore del polmone,  ha ricordato il dottor Portaluri  (primario dell’U.O. di radioterapia del Presidio Ospedaliero “A. Perrino” di Brindisi). I dati statistici ne sono la riprova, semmai ce ne fosse bisogno; tuttavia, mentre dalle cause di inquinamento all’insorgenza e all’evoluzione di un tumore possono trascorrere anche venti o trent’anni, un evento cardiovascolare si può avere anche dopo due o tre giorni dall’esposizione a sostanze altamente tossiche e inquinanti. I dati diffusi dall’ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale) sottolineano, inoltre,  la correlazione tra le tonnellate di benzene emesso dal polo chimico brindisino e l’insorgenza di linfomi nella popolazione ( anche e soprattutto nei giovanissimi).

A tutto ciò si aggiungono, per contribuire al disfacimento ambientale e alle nefaste conseguenze per la popolazione, fattori importantissimi quali, ad esempio l’uso smodato di pesticidi in agricoltura, la qualità dell’acqua, e non ultima, la gestione illegale dei rifiuti, tematica sempre più centrale nel nostro quotidiano.

L’intervento del dottor Ignone ( primario dell’U.O. di Cardiologia del Presidio Ospedaliero “A. Perrino” di Brindisi) è volto a evidenziare non solo i casi di morbilità e mortalità dovuti alle suddette cause di inquinamento ambientale, ma anche ad errati stili di vita, evidenziando come il fumo, il diabete, l’obesità e la vita sedentaria, di certo non siano d’aiuto in una situazione non  idilliaca come quella ambientale della provincia di Brindisi, ma anzi ne amplifichino i rischi. Inoltre si registra un incremento delle cardiopatie congenite nei bambini.

Questo quadro, piuttosto disarmante, è reso ancora più fosco dal fatto che solo il 40% degli italiani fa prevenzione e di conseguenza non si occupa in maniera appropriata della propria salute abbracciando stili di vita salutari quali, ad esempio, seguire una corretta alimentazione, trarre beneficio da un’attività fisica regolare o smettere di fumare.

Dal punto di vista politico, infine, sarebbe opportuno che, intanto, gli amministratori comunali, provinciali e regionali si occupassero se non di risolvere, quantomeno di attenuare il fortissimo impatto ambientale che le industrie presenti sul territorio hanno creato nel corso di tutti questi anni, e che si completasse il reparto di pneumaologia  e si realizzasse quello di cardiochirurgia toracica all’interno dell’Presidio Ospedaliero “A.Perrino” .

Bisogna che si risvegli la coscienza dei cittadini, afferma il prof. Carone, che i giovanissimi partecipino alla vita e alle problematiche del loro territorio, si facciano artefici di proposte e progetti, e tutti, nessuno escluso, soprattutto gli amministratori si occupino di queste tematiche non più procrastinabili.

D’altra parte la partecipazione massiccia all’incontro ha sicuramente evidenziato come la cittadinanza non sia sorda e indifferente a problematiche che ormai coinvolgono tutti, c’è solo da augurarsi che queste ed altre iniziative ed incontri abbiano seguito e che pongano finalmente il cittadino e l’ambiente in primo piano nell’ambito del proprio territorio.

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