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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sistema di riscaldamento a pompa di calore, ecco quanto costa

Di seguito l'analisi che include i pro e i contro di un meccanismo sempre più diffuso anche nel territorio brindisino

BRINDISI - Il sistema a pompa di calore, da utilizzare come generatore del proprio impianto di riscaldamento, è sempre più diffuso su tutto il territorio nazionale e - quindi - anche in provincia di Brindisi.

Il crescente interesse, è in gran parte dovuto all’incentivo fiscale del 110% per la sostituzione del vecchio generatore previsto dal cosiddetto superbonus.

Come funziona

Prima di tutto, è opportuno specificare che le pompe di calore possono essere impiegate anche in diversi altri campi, come per il funzionamento di elettrodomestici (frigoriferi, asciugatrici, climatizzatori) oltreché per il riscaldamento dell’acqua delle piscine.

Tale meccanismo funziona mediante l'estrazione del calore da fonti naturali (acqua, suolo e aria). Il circuito base che lo compone è provvisto di un fluido o gas refrigerante, di un compressore, e di due scambiatori. 

Il gas viene compresso in modo da riscaldarsi velocemente, assorbendo l'energia dal primo scambiatore e cedendolo al secondo in modo da produrre calore. 

Le tipologie

Tra i modelli più utilizzati esistono quelli aria-aria, che diffondono il calore presente nell’aria, per - poi - trasferirlo all’interno della casa. E' utilizzabile solo per regolare la temperatura dell'ambiente. Quella aria-acqua, invece, consente di riscaldare l’acqua per uso sanitario.

La pompa geotermica e il tipo acqua-acqua risultano le soluzioni più efficaci. La prima lavora il calore presente nel sottosuolo, più stabile poiché non è influenzato dalle temperature esterne. La seconda lo preleva dall’acqua di falda o da sorgenti sotterranee. Quest'ultima richiede - solitamente - un’installazione un po’ più impegnativa.

Pro e contro

Tra i vantaggi di un impianto di riscaldamento a pompa di calore, persiste il basso valore di emissioni di CO2 rilasciate nell'ambiente. Tra l'altro, non è nemmeno necessario realizzare una canna fumaria. Per molti modelli, utilizzandola a ciclo inverso, durante l'estate, può essere utile per raffrescare.

Per quanto riguarda gli svantaggi, i modelli ad acqua registrano l'obbligo - non sempre agevole - di verificare la presenza di acqua di falda; in caso positivo è essenziale avere le autorizzazioni per utilizzarla. Mentre i sistemi ad aria, nello specifico, sono interessati da un'ingombrante unità esterna.

I costi

Variabili in base al modello. Si parte dalle soluzioni aria-aria, più economiche, che oscillano tra i 250 e i 700 euro. Si passa poi per le pompe aria-acqua (da 300 a 900 euro) e si conclude con la più cara gemetrica (da 800 a 1600 euro) 
 

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