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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Furti in casa e nelle campagne, altri due arresti a Brindisi

BRINDISI – Caccia al ladro in città e nelle campagne. La Polizia di Stato è concentrata sugli obiettivi di contrasto a quella che una volta era definita microcriminalità, ma che – secondo quanto da tempo sottolineato da indicatori europei – è in realtà il complesso di reati maggiormente percepito dai cittadini. Due arresti nelle ultime ore a Brindisi, uno messo a segno dalla sezione antirapine della Squadra mobile, che ha colto in flagrante uno svaligiatore di appartamenti, e uno dalla Sezione volanti che nelle campagne ha catturato uno dei razziatori che negli ultimi tempi stanno provocando esasperazione e proteste tra i produttori agricoli.

BRINDISI – Caccia al ladro in città e nelle campagne. La Polizia di Stato è concentrata sugli obiettivi di contrasto a quella che una volta era definita microcriminalità, ma che – secondo quanto da tempo sottolineato da indicatori europei – è in realtà il complesso di reati maggiormente percepito dai cittadini. Due arresti nelle ultime ore a Brindisi, uno messo a segno dalla sezione antirapine della Squadra mobile, che ha colto in flagrante uno svaligiatore di appartamenti, e uno dalla Sezione volanti che nelle campagne ha catturato uno dei razziatori che negli ultimi tempi stanno provocando esasperazione e proteste tra i produttori agricoli.

Cominciamo da quest’ultimo caso. Il servizio è stato condotto in contrada Iannuzzo, al confine con il territorio di San Vito dei Normanni, una zona di coltivazioni ortofrutticole intensive, attraversata dal canale Reale e dove si trova l’omonima masseria. Era da poco trascorsa la mezzanotte quando i poliziotti di una volante in servizio di prevenzione e repressione dei furti nelle campagne ha notato i fasci luminosi di tre torce elettriche in un campo di meloni. Il terzetto era impegnato a recidere e ad accatastare meloni, per poi caricarli a bordo di un automezzo la refurtiva. L’irrompere a sorpresa da parte degli agenti ha scatenato la fuga dei ladri, che hanno preso direzioni diverse. Ma Antonio Narducci, brindisino di 54 anni, personaggio dalla fedina penale consistente, non ce l’ha fatta.  I poliziotti lo hanno ammanettato dopo una corsa nei campi, e quindi trasferito nel carcere di via Appia nel capoluogo. Al proprietario del campo sono stati riconsegnati ben 5 quintali di ottimi meloni che sarebbero altrimenti finiti su qualche bancarella all’angolo delle strade. A dimostrazione della pericolosità del soggetto bloccato dalla Sezione volanti, la mazza che gli agenti gli hanno sequestrato. E che probabilmente Narducci avrebbe utilizzato in caso di scontro con uno degli agricoltori depredati.

Poche ore prima la polizia aveva arrestato in città il 48enne Cosimo Lioce, anche costui ben noto alla giustizia. Lioce è stato intercettato dalla pattuglia della Squadra mobile in una strada del rione Cappuccini, mentre procedeva spedito alla guida di un’auto. Conoscendo bene la specializzazione del soggetto, i poliziotti gli hanno intimato l’alt, ma Lioce ha tentato la fuga. Bloccato quasi subito, il pregiudicato è stato perquisito dagli agenti: aveva addosso un armamentario di pinze a cacciaviti che avrebbe lasciato comunque pochi dubbi sulle sue attività serali.

La perquisizione della vettura del soggetto poi confermava tutti i sospetti iniziali: c’erano borsoni di nylon e sacche con una attrezzatura da pesca completa, accessori, oggetti vari e indumenti. “Sulla base di quanto acquisito, ritenendo il Lioce soggetto dedito stabilmente a furti in appartamento, si decideva di proseguire l’attività di investigazione – ha fatto sapere stamani la polizia - con una perquisizione domiciliare presso la residenza del fermato, che, in effetti, portava al rinvenimento di vario materiale, quali orologi e oggetti in oro, sicuramente riferibili a precedenti furti consumati”. Per rintracciare i proprietari degli oggetti recuperati la polizia, dopo aver trasferito in carcere Cosimo Lioce, ha diffuso un

elenco completo con alcune foto, in manierata tale da agevolare tale compito. BrindisiReport.it pubblica perciò qui di seguito la lista:

-        un orologio da tasca “cipolla”  con relativa catena in materiale giallo, apparentemente oro, con una incisione impressa sulla cassa posteriore raffigurante una data 03.06.1996;

-        un orologio da polso da uomo con quadrante tondo, di marca “Dolce & Gabbana” con cinturino tipo pelle di colore nero e quadrante dello stesso colore;

-        un orologio da polso da uomo con quadrante tondo, di marca “Seiko”, avente numero di serie 463176, modello a cronografo, con cinturino tipo pelle di colore nero e quadrante dello stesso colore;

-        un orologio da polso da uomo con quadrante tondo, di marca “Pierre Bonnet” avente numero di serie H 980,  di colore giallo tipo oro e cinturino tipo pelle di colore marrone;

-        un orologio da polso  da uomo con quadrante tondo, di marca “Schaffhausen”, tipo cronografo con quadrante di colore nero e cinturino tipo pelle dello stesso colore;

-        un laccio in tessuto tipo corda di colore nero con chiusura tipo moschettone di metallo giallo, presumibilmente in oro;

-        una coppia di Gemelli di marca “Nomination” presumibilmente in acciaio e pietra;

-        una coppia di gemelli privi di marca, con forma esagonale, in materiale giallo tipo oro e pietra centrale incastonata tipo diamante;

-        una coppia di gemelli di forma rettangolare e rigata di metallo di colore bianco/giallo, presumibilmente oro;

-        un orecchino di forma quadrata, di colore giallo tipo oro,  con pietra incastonata tipo zircone;

-        un orecchino di forma circolare, del tipo denominato “Punto Luce”, di colore bianco;

-        una borsa porta computer di tela nera con all’interno un Personal Computer provvisto di batteria e carica batteria di marca HP

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