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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

“A Brindisi droga nascosta in botole in contrada Muscia”

Riesumate le vecchie gubbie degli anni del contrabbando di sigarette. Nell'inchiesta spunta il nome di un brindisino già sotto processo perché ritenuto elemento di spicco di un gruppo di stampo mafioso nel solco della Scu. Decreto di latitanza per Daniele Camon

BRINDISI – “Rumori tipici di apertura di botole in contrada Muscia”: secondo i carabinieri è in zone di campagna alle porte di Brindisi che sarebbe stata nascosta la droga in arrivo da Torino, interrata nelle gubbie usate negli anni di Marlboro city, quando il contrabbando di sigarette era un business per la Sacra Corona Unita.

Orlando Carella-2Quei nascondigli e i contatti di un tempo sarebbero stati riesumati e usati almeno sino allo scorso mese di agosto, stando all’ultima informativa di reato dei militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Brindisi, depositata in Procura il 16 ottobre scorso, sul gruppo di brindisini arrestati con l’accusa di aver imbastito un commercio di sostanze stupefacenti sull’asse Torino-Brindisi, con Di Giovanni e il suocero Cannalire in una posizione di primo piano assieme a Orlando Carella, panettiere.

Seguendo gli spostamenti di Cannalire e Carella e ascoltando le brevi telefonate, i carabinieri sono arrivati in contrada Muscia, presso “l’abitazione di un brindisino” ritenuto un volto noto essendo stato arrestato con l’accusa di aver tenuto le redini di un gruppo di stampo mafioso a far data dal 2000 e per sette anni, nella logica della Scu. Non è indagato nell’inchiesta tenuta a battesimo sotto la voce Last travel, ma il suo nome compare nell’ordinanza di arresto eseguita all’alba di lunedì e figura nell’elenco degli imputati di un processo pendente in Appello a Lecce, dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Brindisi a 13 anni e otto mesi.

La scoperta di contrada Muscia come possibile nascondiglio per la droga risale al 13 giugno scorso, giorno in cui viene monitorato un appuntamento tra Orlando Carella e Alessandro Liardi, pressi l’abitazione di quest’ultimo. Quindici minuti più tardi, Carella raggiunge la zona di campagna presso “l’abitazione di” quel brindisino che i carabinieri conoscono bene: assieme “si recano presso un terreno agricolo non molto distante, scendono e a un certo punto si sentono rumori metallici tipici di apertura di botole”. Gli stessi sentiti negli anni del traffico di bionde.

denaro sequestrato a orlando carella-2Gli investigatori sono certi che quel giorno Carella abbia fatto il carico di sostanza stupefacente in contrada Muscia e che quella droga sia stata poi “occultata nel vano motore della sua Opel e nell’abitazione”. La prova deriverebbe dal contenuto di alcune intercettazioni nelle quali lo stesso Carella, il giorno successivo, incontrando un “acquirente non identificato lo invita ad aprire il vano motore, esortandolo a non intromettersi nei suoi affari”. Non solo. Il 16 luglio successivo Cannalire si rivolge a Carella dicendogli: “Tanto tu hai ancora il Ferrari”. Il 23 agosto Carella viene fermato dai carabinieri con panetti di “Ferrari” in auto, per un peso complessivo si due chili. Altri tre chili sono stati scoperti nella lavatrice.

In attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, restano in carcere Orlando Carella, Giovanni Cannalire, Pietro Corsano e Domenico De Leo e rimangono ai domiciliari  Teodoro Montenegro e Alessandro Liardi. Irreperibile Daniele Camon, per il quale è stato emesso decreto di latitanza.

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