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Sbitri, quel piccolo parco sul mare abbandonato da tutti

È stato il primo parco marino inaugurato dalla passata amministrazione comunale, un appezzamento di terra diviso dal mar Adriatico dalla strada litoranea a nord di Brindisi. Parliamo di parco Sbitri, inaugurato il 28 agosto 2013, e ormai completamente abbandonato al suo destino

BRINDISI - È stato il primo parco marino inaugurato dalla passata amministrazione comunale, un appezzamento di terra diviso dal mar Adriatico dalla strada litoranea a nord di Brindisi, un parco vista mare compreso tra via di Torre Testa e la strada comunale 76. Parliamo di parco Sbitri, inaugurato il 28 agosto 2013 e mai entrato nell’agenda del tempo libero dei brindisini.

L’area, la cui bonifica e riqualificazione (decine le costruzioni abusive che qui sorgevano, con residui di amianto al seguito, prima di essere abbattute, ndr) è costata 500 mila euro, somma stanziata dalle casse comunali, oltre ai 180 mila messi a disposizione da Provincia e Regione, fu fortemente voluta dall’allora assessore all’Urbanistica, Lino Luperti, ma, come già scritto, non ha mai fatto breccia nel cuore dei cittadini. Forse perché il parco, ad oggi, ma la situazione si protrae ormai da anni come documentato da BrindisiReport.it, è lasciato a se stesso: zero illuminazione, zero manutenzione, zero visitatori (in basso l'entrata del parco).

Parco Sbitri entrata-2

Un vero peccato, dopo la somma stanziata e le possibilità che un parco vista mare poteva e può ancora offrire, anche se, già dalla sua inaugurazione, la strada pareva in salita, mancava completamente di un impianto d’illuminazione, la cui spesa non rientrava nel budget stanziato, e nessuno aveva pensato ad organizzare un servizio di guardiania, con il risultato che, il giorno prima della presentazione alla stampa e alla cittadinanza, erano magicamente sparite le reti di recinzione.

Parco Sbitri 1-2

Da quel giorno di fine estate del 2013 poco è cambiato, se non in peggio. La vegetazione presente durante l’inaugurazione (400 le piante esistenti, con la “promessa” di aggiungerne oltre ottomila), ricca e variegata, è ormai solo un ricordo: alberi secchi, prato secco e piante secche, una desolazione dalla quale si salva qualche sparuto canneto e le sempre presenti tamerici, unica nota verde in un paesaggio sempre più lunare. In più, vedere le panchine che spuntano sul percorso di ghiaia, ormai difficile da distinguere dal resto del terreno, intonse perché mai usate, rende l’idea di quanto questo parco sia frequentato.

Parco Sbitri-2

Su chi puntare il dito? Certo l’amministrazione Consales, colpita da una smania da “inaugurazione”, ha le sue colpe, troppe le aree verdi rivalutate, presentate alla città e, successivamente, abbandonate al proprio destino. Ma anche il consorzio Torre Guaceto, che si doveva occupare del parco, e l’Arif, l’agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, che aveva il compito di aggiungere le sopracitate piante, hanno abbandonato parco Sbitri ad un destino fatto d’incuria e degrado.

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