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Cronaca

“Festa patronale, biglietti gratis per tutti i bimbi del collegio di via Cellini”

La richiesta di Ciampi nel 2013 dal carcere di Brindisi. Grassi, Leto e Trono: "Venti blocchetti sono pochi, sette li abbiamo mandati a Mesagne. Mettiamo una latta di benzina".Via sms parlavano di Bagarella e Rosy Abate della tv. E il pentito Gabibbo: "Nel 2012 l'estorsione ai giostrai stabilita da Antonio Centonze con mio fratello".

BRINDISI – “Dacci i biglietti per le giostre, per tutti i bambini delle famiglie del collegio, quelli di via Benvenuto Cellini”: i blocchetti per i più piccoli sarebbero stati pretesi da Luca Ciampi nel periodo in cui era ristretto nel carcere di Brindisi e chiesti dai suoi, pronti persino a dare dimostrazione delle “maniere forti” perché “venti blocchetti erano pochi” visto che “sette erano stati mandati a Mesagne”.

Il gruppo ritenuto riconducibile a Ciampi non avrebbe risparmiato la famiglia che ogni anno, come da tradizione, organizza e gestisce il luna-park in occasione della festa patronale. Servivano i biglietti, questione importante, d’affari al pari delle altre, perché in tal modo il gruppo avrebbe ottenuto il consenso della gente, dei residenti e dei condomini, diventando punto di riferimento.

Nella ricostruzione imbastita dai pm della Dda e condivisa dal gip, la richiesta sarebbe stata materialmente consegnata da Antonio Grassi, detto Totò, e Vincenzo Trono, mentre Alessandro Leto avrebbe avuto il compito di ritirare i biglietti da un certo Coco, al momento non ancora identificato. Quanto alla destinazione dei blocchetti, Ciampi avrebbe dato indicazioni via pizzini che Andrea Prutentino avrebbe dato a Franchin. L’ultimo passaggio, quello della consegna dei ticket ai beneficiari, avrebbe visto all’opera Aldo Cigliola.

le giostre in via spalato-2I ruoli sono stati definiti ascoltando le conversazioni telefoniche e leggendo gli sms: “I biglietti per Luca, sa, per i bambini del collegio”. Dove per collegio sono da intendere, come peraltro si apprende negli stessi messaggi, quanti in passato abitavano nell’ex Collegio Tommaseo e che alla fine degli anni Novanta furono trasferiti nei condomini di proprietà del Comune di Brindisi in via Benvenuto Cellini, nel rione Sant’Elia.

“Servono dieci biglietti per i bambini e dieci per i grandi, non ce li danno, facciamo un casino”, dicono al telefono. “Se rimaniamo senza, domani ci facciamo dare 10mila”. Ancora: “Una latta di benzina mettiamo” quasi a voler lasciare intendere che sarebbero stati pronti anche a cmpere un attentato incendiario.

Secondo il gip è dimostrato che i responsabili abbiano agito al fine di agevolare la frangia di appartenenza dell’associazione di stampo mafioso denominata Sacra Corona Unita che in tal modo otteneva il vantaggio economico del provento dell’estorsione. Prima di essere stato, Ciampi scriveva parecchi sms nei quali faceva riferimento a personaggi mafiosi, tra reali e serie tv: Leoluca Bagarella, corleonese legato a Cosa Nostra e Rosy Abate della fictin Squadra Antimafia-Palemo Oggi.

Quanto ai giostrai e alla festa patronale di Brindisi, versione 2012, dunque 12 mesi prima, ha svelato qualcosa anche il pentito mesagnese Francesco Gravina, detto il Gabibbo, quando gli è stato chiesto di parlare delle estorsioni. Il verbale è parzialmente leggibile ed è inserito nell’ordinanza: “Posso citare un’estorsione compiuta a Brindisi nel 2012 ai giostrai”, dice il collaboratore che però sbaglia il santo parlando di Sant’Oronzo e non già dei Santi patroni del capoluogo, Lorenzo e Teodoro. “Fu stabilita da Antonio Centonze all’epoca detenuto a Lecce, sezione C1 quarta, dove c’era anche mio fratello Raffaele Gravina che fu scarcerato a settembre 2012 e in funzione di ciò, venne incaricato da Centonze di occuparsi dell’attività in danno dei giostrai”.

Il bacio ironico di Francesco Gravina ai giornalistiIl Gabibbo ammette di non conoscere la modalità esecutiva, ma sostiene di sapere che “è stata compiuta con la collaborazione di Aldo Cigliola e che è consistita nella consegna di 2mila euro”. “La somma è stata suddivisa in parte uguali tra Antonio Centonze, mio fratello e Daniele Vicientino”. La fonte del suo sapere, Francesco Gravina la indica in “Alessandro Leto che spesso veniva a trovarmi a Mesagne dove, si incontrava anche con mio fratello”.

Restano, invece, ancora coperti da omissis i nomi di altri giovani di Brindisi e Mesagne che il Gabibbo ha indicato come affiliati degli ultimi tempi.

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