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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Banda della Croma: processo per quattro brindisini. Si cerca il quinto

Giudizio immediato per Antonio Mangiulli, Roberto Nigro, Emilio Valenti e Teodoro Valenti (nipote e zio): “Prove chiare ed evidenti: Dna, intercettazioni e tracciati Gps”. Accusati dei colpi nella gioielleria Fischetti, al Compro oro e in due tabaccherie

BRINDISI – Giudizio immediato sulla base di “prove chiare ed evidenti” come i profili del Dna, le intercettazioni ambientali e i tracciati Gps sono a fondamento delle imputazioni mosse nei confronti di quattro brindisini, arrestati dai carabinieri a fine settembre con l’accusa di far parte del gruppo della “Fiat Croma”: Antonio Mangiulli, 27 anni; Emilio Valenti, 25; Teodoro Valenti, 44 (nipote e zio); Roberto Nigro, 50.

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Il processo

Il processo inizierà il prossimo anno davanti al Tribunale in composizione collegiale, presieduto da Domenico Cucchiara, stando al decreto firmato dal giudice per le indagini preliminari Tea Verderosa. Secondo il gip, così come evidenziato dal pm, le conversazioni ascoltate durante il periodo dell’inchiesta, il percorso delle auto e soprattutto i risultati delle perizie sui reperti biologici che hanno portato a isolare i codici genetici costituiscono prove determinanti per sostenere le accuse in giudizio. Saltando l’udienza preliminare.

Le rapina in gioielleria e nella tabaccheria

Antonio Mangiulli ed Emilio Valenti furono arrestati in flagranza di reato il 25 gennaio scorso: quel pomeriggio doppia rapina, prima nella gioielleria Fischetti in corso Garibaldi e poi nella tabaccheria di via Sele, nel quartiere Perrino. Nella gioielleria Fischetti un cliente rimase ferito di striscio da un colpo di fucile a canne mozze, mentre nella tabaccheria dopo la reazione del titolare, un ufficiale dell’Arma usò la pistola dopo che uno dei banditi gli puntò il fucile. Ad essere armato di lupara sarebbe stato Mangiulli.

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La rapina nella gioielleria e l’assalto tentato nella tabaccheria sono contestati a tutti e quattro gli imputati: Teodoro Valenti come concorrente morale, Mangiulli ed Emilio Valenti “esecutori materiali”, mentre Nigro avrebbe avuto il ruolo di “palo”.

La rapina al Compro Oro

Qualche giorno dopo, a Mangiulli venne notificata un'ordinanza di custodia cautelare per la rapina al Compro Oro di via Sicilia, colpo avvenuto il 5 gennaio 2017. Questo assalto viene contestato anche ad Emilio Valenti e Teodoro Valenti. A Teodoro Valenti, anche in questo caso, è contestato il ruolo di concorrente morale, mentre gli altri due sono ritenuti esecutori materiali: minacciarono una dipendente con una pistola per farsi consegnare l’incasso, pari a quattromila euro. Emilio Valenti sfondò con i calci la porta d’ingresso, mentre Mangiulli puntò l’arma alla donna.

L’assalto a San Vito dei Normanni

I quattro brindisini, infine, sono accusati dell’assalto alla  ricevitoria di San Vito dei Normanni, in via XXV luglio, la sera del 23 gennaio: in questo caso, secondo la ricostruzione contestata nel capo di imputazione, fermo restando il concorso morale di Teodoro Valenti, gli altri tre avrebbero “usato un estintore per offuscare la vista” per poi puntare la pistola al titolare e minacciarlo anche di morte. “Ti uccido, ti uccido”. Uno dei tre esplose un colpo, mentre l’altro riuscì a prendere il cassetto contenente la somma pari a 12.454,80 centesimi, nonché diversi libretti, carte di credito, bancomat e bancoposta. In questo caso, ci sarebbe stata una quinta persona, rimasta “ignota”.

La Fiat Croma

L’auto usata, la Fiat Croma, è risultata rubata a Mesagne il 21 gennaio 2017. Venne trovata bruciata la sera del 25 gennaio, nei pressi dello scalo ferroviario di San Vito dei Normanni e secondo l’accusa, l’incendio sarebbe stato appiccato da Nigro. All’interno rimase il fucile a canne mozzate. Gli imputati sono difesi dagli avvocati: Giuseppe Guastella, Simona Ermanno, Giovanni Brigante,  Luca Leoci e Paolo Valzano.

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