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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

A Pennagrossa arriva la navetta Stp: bagnanti in bus alla spiaggia

E' solo un quarto di miglio per i turisti anglosassoni, circa 400 metri per tutti gli altri. Ma a piedi, sotto la canicola, è un pezzo di strada che si sciroppano a piedi solo i più sportivi, indipendentemente dall'età. E' il tratto asfaltato che porta dal parcheggio custodito sulla complanare della 379, sino alle spiagge di Punta Pennagrossa

E’ solo un quarto di miglio per i turisti anglosassoni, circa 400 metri per tutti gli altri. Ma a piedi, sotto la canicola, è un pezzo di strada che si sciroppano a piedi solo i più sportivi, indipendentemente dall’età. E’ il tratto asfaltato che porta dal parcheggio custodito sulla complanare della 379, sino alle spiagge di Punta Pennagrossa. Sparito dalla circolazione il famoso trenino che ha fatto la spola per molte stagioni, in parecchi aveva rinunciato al bagno nell’Area marina protetta di Torre Guaceto: famiglie con bambini piccoli, anziani, comitive dotate di equipaggiamento da spiaggia troppo pesante (dalle sdraio alle teglie di pasta al forno).

parcheggio Pennagrossa 2-2Da questa mattina il vuoto è stato colmato da una navetta della Stp che ha rimpiazzato in tutto e per tutto il trenino. Quel pezzetto di strada asfaltata, che nei discorsi giornalistici viene dipinto quasi come l’ultimo tratto della scalata dell’Everest, era diventato una vera e propria questione cruciale. Eppure, in origine, il Consorzio di gestione della riserva lo aveva immaginato come “filtro” tra litorale e una zona dove lasciare i mezzi motorizzati, a debita distanza dal mare e dalle dune per dare un taglio a un passato fatto di assedi di auto sino alla battigia. Un tratto che sarebbe servito a fare la selezione, a calmierare l’impatto antropico estivo sul litorale della riserva marina (dove meno si è, e meglio è per la natura). Poi i tempi sono cambiati.

parcheggio Pennagrossa 4-2La politica seguita dal governo per le riserve naturali dello Stato, e soprattutto per le Aree marine protette, ha moltiplicate le stesse Amp, ma in contempo i fondi del Ministero dell’Ambiente per i consorzi di gestione hanno subito tagli consistenti. Occorreva autofinanziarsi, e in questo Torre Guaceto ha macinato più strada degli altri, diventando un esempio. Anche con la decisione di operare con tariffe di sosta che non allontanassero ancor più i visitatori, ma comprendessero il servizio di accompagnamento alle spiagge, un tratto di arenile attrezzato, un bar, la navetta del consorzio che porta ai sentieri per le insenature più lontane (riservate alle giornate full immersion tra sabbia, mare e macchie della Amp). Ecco perché la perdita del trenino era diventata una faccenda seria.

navetta consorzio Pennagrossa per cale lontane-2Ed ecco il piccolo bus fornito dalla Stp di Brindisi, di dimensioni pensate per operare nei centri storici, che stamani ha preso servizio caricando e scaricando bagnanti in continuazione, passaggio compreso nei quattro euro della sosta giornaliera per le auto (7 per i camper, 15 per i pullman, 2 per le moto e gli scooter). “Oggi sta andando bene”, dice uno degli addetti al parcheggio, uno dei contrattualizzati a termine attraverso una società interinale, alle dipendenze dirette dell’amministrazione della riserva. E’ uscita di scena, tra tante polemiche, la cooperativa che in passato aveva gestito l’area di sosta e i trasporti per le spiagge.

parcheggio Pennagrossa-2Imperversano intanto a Carovigno, dove l’Area marina protetta e la riserva naturale terrestre sono considerate più un bene della politica locale che dello Stato, che le ha istituite apponendo i vincoli che hanno impedito negli anni Settanta e Ottanta il sacco edilizio dell’area (basta vedere in che condizioni è ridotto il resto della costa gestito dallo stesso Comune), le polemiche tra potentati locali, con l’irruzione in aggiunta di esclusi con note ai media e post su Facebook. Sempre meglio, comunque, degli incendi e degli attentati che vanno avanti da qualche anno: le recriminazioni personalistiche lasciando il tempo e lo spazio che talvolta trovano, sugli attentati occorre fare luce. E’ tempo.

parcheggio Pennagrossa 3-2Torre Guaceto non può essere né un oggetto di contesa tra fazioni, né uno dei tanti luoghi dove sistemare fedelissimi delle maggioranze di turno a Carovigno o Brindisi, tutti contraddistinti dalla stessa caratteristica: assenza di adeguato curriculum. In questo caso, l’integrazione degli enti locali negli organismi di gestione si è rivelata infausta. Si è ben lontani dalla concordia e dalla sinergia per pompare risorse nella riserva, per la sua cura e per i suoi progetti. Torre Guaceto si autofinanzia anche partecipando assiduamente ai progetti europei per l’ambiente, oltre che con i servizi. La politica locale che fomenta la polemica e le accuse dovrebbe invece spiegare cosa ha fatto. Vi è memoria di iniziative svolte dalla Provincia della presidenza di Michele Errico, che ha destinato fondi dei piani ambientali al consorzio di gestione. Poi?

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