I locali pubblici scaricano nei bidoni per le famiglie: caos rifiuti senza soluzioni serie
Disposizioni incomplete, vigilanza e repressione inadeguate. L'assalto dei rifiuti alla città continua. Molta non rispettano le disposizioni sulla raccolta differenziata e l'effetto è devastante. Parliamo da settimane dello scandalo dei cumuli di spazzatura abbandonata nel centro storico senza che vi sia stata una soluzione
BRINDISI – Disposizioni incomplete, vigilanza e repressione inadeguate. L’assalto dei rifiuti alla città continua. Molta non rispettano le disposizioni sulla raccolta differenziata e l’effetto è devastante. Parliamo da settimane dello scandalo dei cumuli di spazzatura abbandonata nel centro storico senza che vi sia stata una soluzione. Il metodo di raccolta prescritto viene continuamente aggirato, la zona di piazzale Lenio Flacco è diventata l’icona della “città degli zozzoni”, il deterrente di multe pesanti non esiste, e manca ancora – lo fa sapere lo stesso comando dei vigili urbani – un’ordinanza specifica che disciplini il “conferimento dei rifiuti e scarti degli esercizi commerciali tipo ristoranti , pizzerie e similari”.
Tutto finisce nel mucchio: i rifiuti delle famiglie e quelli dei locali pubblici. I vigili urbani hanno trovato molluschi, pesce. Ma ancora nessuno dei responsabili. E senza multe questa spirale non troverà mai soluzione. Ormai la parte principale del problema è stata individuata dagli operatori Monteco: la maggior parte dei commercianti e degli esercizi pubblici ha rifiutato di ritirare i cassonetti perché non li vuole accanto ai locali. Così, per non esibire i contenitori della differenziata presso le proprie pertinenze, invadono con i loro rifiuti i cassonetti destinati alla raccolta delle famiglie (nella foto accanto, vigili in piazzale Flacco) .
Ma nessuno ancora ha effettuato la dovuta azione sanzionatoria. Basterebbe che la polizia urbana effettuasse il controllo sui negozi e sui locali pubblici verificando se sono in possesso dei contenitori della differenziata e se li utilizzano, e poi procedere con le sanzioni. Inutile continuare con le lamentazioni di Geremia sull’inciviltà della gente. Ma il Comune, guarda caso, non ha provveduto proprio a disciplinare con maggiore rigore la questione dei rifiuti degli esercizi pubblici. Ed ecco che nel cuore di agosto lo spettacolo è indecoroso. Si ha l’impressione di un problema continuamente rinviato per motivi elettoralistici.
Per quello è stato riaperto al traffico, tra molte proteste, il corso Garibaldi. Ma il risultato è stato solo quello di una devastazione della pavimentazione, dello sfoggio di soste vietate e movimento di furgoni ad ogni ora del giorno, mentre i negozi continuano a chiudere. E dietro l’angolo, rifiuti a mucchi. Ma ammettere i ritardi e gli errori nella disciplina degli elementi fondamentali della vita della città a Brindisi sembra una cosa impossibile. Su questa base, non si costruirà mai nulla di buono (nella foto sopra, molluschi tra i rifiuti).