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Cronaca Via Giovanni XXIII

Nel giorno della santificazione la città dimentica il passaggio di Giovanni XXIII

Nessuna iniziativa in ricordo del passaggio di Papa Giovanni XXIII a Brindisi. Nemmeno per il giorno della canonizzazione. La dimora dove alloggiò per qualche giorno sporca e in degrado, almeno dal punto di vista estetico

BRINDISI – Tra il 13 e il 14 settembre del 1936 alloggiò a Brindisi poco prima di dirigersi in Grecia e in Turchia, 18 anni dopo fece una nuova sosta di ritorno dal Libano. L'alloggio era la casa di don Augusto Pizzigallo il prete brindisino cappellano militare, nell'allora via Foggia, una traversa di corso Roma. Una lapide e un mosaico che lo raffigurano ricordano il suo passaggio da Brindisi, nel museo diocesano “Giovanni Tarantini” ci sono le sue pantofole bianche. Quando è diventato Papa gli è stato dedicata la strada dove ha dimorato, ma ieri in occasione della sua canonizzazione nessuno si è ricordato di tirare a lucido o addobbare con un mazzo di fiori quella che fu per qualche notte la dimora di Papa Giovanni XXIII, monsignor Angelo Giuseppe Roncalli. Da ieri Santo.

L'edificio che ricorda il passaggio del pontefice nelle vesti di nunzio apostolico prima e di patriarca di Venezia poi, versa in totale degrado, almeno esternamente. Oggi, da quanto si legge su una targhetta affissa su un prospetto sporco e cadente è la sede dell'Aziona cattolica italiana e della presidenza diocesana, ma anche, da quanto si legge, invece sul citofono, delle suore dorotee.

L'appartamento di don Augusto Pizzigallo, oggi di propriettà della Curia, continua a essere, insomma, luogo in cui si dispensa carità, solidarietà ecome è ridotto il prospetto-3 fratellanza ma qualcuno ha dimenticato che, anche se solo per pochissimi giorni, vi ha dimorato colui che oggi è stato proclamato Santo.

Ieri piazza San Pietro a Roma era gremita di gente, un evento storico seguito in mondo visione, gli occhi di tutti, fedeli e non, hanno assistito alla canonizzazone di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due papi che in molti hanno conosciuto e stimato prima come sacerdoti, ambasciatori di pace e poi come vescovi di Roma.

Brindisi lo ha dimenticato. La segnalazione è giunta da un cittadino, un passante qualunque che questa mattina ha percorso via Giovanni XXIII, la traversa di corso Roma che fino al 29 giugno 1959, come testimonia una lapide affissa sul prospetto, si chiamava via Foggia.

“Nessuno si è ricordato che ieri anche per Brindisi poteva essere una giornata importante, nemmeno un mazzo di fiori, una piccola cerimonia, un accenno per ricordare perchè a Brindisi, sul prospetto di un edificio c'è il mosaico con il volto di Papa Giovanni XXIII, c'è una lapide di commemorazione, uno stemma vescovile. C'è una via dedicata a un Papa. Poteva essere anche solo l'occasione per raccontare pezzi di storia della città”.

Una lamentela che non può passare inosservata in una giornata importante, certamente dal punto di vista storico, quale quella di ieri, per una città come Brindisi, crocevia di culture diverse. Punto di incontro di popoli ed esperienze. Città turistica.

scarpe del papa-2Il breve soggiorno dell'allora monsignor Roncalli è ricordato così dal professore brindisino Antonio Caputo “L'allora nunzio apostolico arrivò a Brindisi di sera, doveva andare in Turchia e in Grecia come ambasciatore di pace ma si sarebbe imbarcato il giorno successivo. Iniziò a girovavare per la città alla ricerca di un alloggio. Lo notò, per le vesti che indossava, il prete brindisino don Augusto Pizzigallo che gli chiese cosa ci facesse in giro per la città a quell'ora, saputo il motivo di quel girovagare non esitò a offrire la sua dimora. Quel prete, il “papa buono”, accettò. Nella casa di don Augusto c'era anche una cappella dove il giorno successivo celebrò la santa Messa”.

Nelle vesti di patriarca di Venezia, 18 anni dopo, di ritorno dal Libano, monsignor Roncalli, sostò nuovamente a casa del cappellano militare.“Quando divenne Papa don Augusto Pizzigallo gli inviò una lettera di congratulazioni, la risposta non tardò ad arrivare con tanto di invito a Roma che fu accettato con immenso piacere. Durante l'incontro gli donò le sue pantofole bianche che ora sono custodite nel museo Tarantini. Brindisi non deve dimenticare che conserva una prova del passaggio di un Papa”. Oggi, per i credenti, Santo.

(Le foto di Gianni Di Campi)

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