Multe e repressione? Prima nuove regole che facciano vivere Brindisi
Duecento euro di multa, e possibile sospensione o revoca delle autorizzazioni, al gestore di uno dei ristoranti di Piazza Mercato a Brindisi, detta anche Piazza Menefrego, Piazza Santi Dissuasori Martiri, o pure Piazza Bastachenoncelafacciopiùasentirestacosa
BRINDISI – Duecento euro di multa, e possibile sospensione o revoca delle autorizzazioni, al gestore di uno dei ristoranti di Piazza Mercato a Brindisi, detta anche Piazza Menefrego, Piazza Santi Dissuasori Martiri, o pure Piazza Bastachenoncelafacciopiùasentirestacosa. Il fatto del giorno, anzi della serata di ieri: una marea di tavolini sistemati sotto la copertura del mercato, in area assolutamente non autorizzata. Cento metri quadrati di abuso su suolo pubblico dicono i vigili urbani. E duecento euro, ovviamente, si recuperano con sei-sette coperti.
La questione tuttavia, a questo punto, non è più di multe o di entità delle multe, ma di riorganizzazione dell’uso del suolo pubblico nel centro storico almeno da maggio a ottobre, quando ci si intrattiene all’aperto (a Milano anche a gennaio e febbraio, ma qui siamo freddolosi). Il Comune dovrebbe puntare sull’attrattività dei servizi di ristorazione e dei piccoli spettacoli all’aperto come fanno tutti i centri urbani della provincia di Brindisi – per non estendere troppo il discorso – nella stagione turistica.
Il commercio dei negozi langue? In attesa di un piano che orienti il business della città sul porto come dovrebbe essere in una realtà di mare, vanno valorizzati ristorazione e intrattenimento. La preoccupazione maggiore talvolta sembra quella per i chioschi piuttosto che quella per i locali pubblici. Non è difficile, però, trovare un equilibrio tra interesse pubblico (Tosap, rispetto della quiete e della pulizia nel centro storico), e imprenditorialità privata, se questa porta visitatori, migliora l’accoglienza, rende viva la città.
Tutto si basa su regole condivise, uguali per tutti, e sul rispetto delle stesse, Fatto ciò, con incontri tecnici e successive ordinanze, chi sbaglia paga, e salato. Ma bisogna capire come Brindisi può respirare e diventare meta serale in estate anche per gente di altri centri del territorio. Se si può investire in locali nei punti più suggestivi e abbandonati, se sulla costa nord si può vivere pure di sera o meno. Si potrebbe anche ragionare su agevolazioni per la stessa Tosap per incentivare l’iniziativa privata. L’attuale assetto delle regole nel centro storico di Brindisi non soddisfa nessuno, e naturalmente è più facile ridurre tutta la faccenda a trasgressioni e multe. Una storia infinita, che nasconde però i veri problemi.