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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La città delle barriere: l'esemplare storia del montascale di via Torpisana

Non credo sia di alcuna utilità un montascale che non funziona, tenerlo solo come motivo ornamentale, come accade da tempo per quello situato nel sottopasso della stazione ferroviaria, lato via Tor Pisana. In tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di intervenire per ripristinarne il funzionamento

BRINDISI - Non credo sia di alcuna utilità un montascale che non funziona, tenerlo solo come motivo ornamentale,  come accade da tempo per quello   situato nel sottopasso della stazione ferroviaria,  lato via Tor Pisana.  In tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di intervenire per ripristinarne il funzionamento. Una situazione  che non si può protrarre ulteriormente: o si ripara o si toglie di mezzo, assumendosi la responsabilità di dirlo chiaramente alle persone interessate.

Che non costituirebbe  poi una grande differenza rispetto  a quanto avvenuto finora. Infatti, le complicazioni per la sua utilizzazione, la  chiamata telefonica,  la mortificazione di dover attendere l’intervento del personale preposto entro i canonici 30 minuti previsti dall’amministrazione comunale,  hanno determinato molti   cittadini con difficoltà deambulatorie a desistere dal tentare  di utilizzarlo,  a cercare   una diversa  soluzione per superare la frattura determinata dalla stazione ferroviaria.

Il montascale in avaria-2Un sottopasso che,  nelle intenzioni dichiarate da palazzo di città, doveva servire a tutti i cittadini e non solo ad una parte di essi. Ora la prolungata inefficienza del meccanismo  è servita ad allontanare anche gli ultimi irriducibili . Un fatto che non può destare  molta meraviglia, in quanto rientra nella normale cultura di questa città, che in questo campo ha da sempre difettato nell’impegno concreto,  come  certificato dalle tante barriere architettoniche esistenti, ma anche dalla condizione dell’altro  sottopasso  di via Appia da sempre  interdetto alle  persone con disabilità,  ai tanti cittadini anziani con problemi di deambulazione, alle donne con la  carrozzina dei bambini al seguito, ma anche da qualsiasi cittadino che, temporaneamente, a causa di incidenti o malattia, si trovi in una situazione di difficoltà dal punto di vista motorio.

In entrambi i casi a quei cittadini  in difficoltà non rimane altro che fare il giro lungo per il ponte De Gasperi o per via Ponte ferroviario. Ammesso che possano percorrerli da soli, senza aiuto. In questo caso specifico, proprio per evitare questi problemi, a più riprese, nel momento della progettazione e dell’esecuzione del sottopasso, memore delle difficoltà di gestione dei montascale, che  in moltissimi casi venivano poco utilizzati, feci richiesta della costruzione di elevatori in vetro trasparente, come si era fatto in molti altri luoghi.  

Ancora una immagine del montascale bloccato-2L’ipotesi fu scartata, perché non essendo la struttura presidiata  da personale addetto, si disse, poneva problemi in caso di malfunzionamento. Una motivazione di nessun pregio considerato,  che  lo stesso problema esisteva ed esiste  per il funzionamento del montascale che può essere manovrato solo da personale specializzato. Quando funziona.

Purtroppo, la situazione dà conto della presbiopia  quasi congenita delle amministrazioni comunali che si sono avvicendate  in questa città, che mentre dicevano   di avere chiaro l’orizzonte lungo del futuro della città,  perdevano di vista quello  breve costituito dalla vita della persone, delle loro difficoltà, della vivibilità di una città in grande sofferenza. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Nondimeno confido, come sempre, in una amministrazione che sappia essere all’altezza delle sue responsabilità e delle esigenze dei cittadini, intervenendo con tempestività là dove ci sono i bisogni delle gente.

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