Rifiuti e compensi Aro, inchiesta della Procura: Digos in Comune
Chieste copie degli atti relativi alla liquidazione della somma complessiva pari a 188.469 euro: ieri la prima visita degli agenti a Palazzo di città, al momento indagine conoscitiva. C'è già una segnalazione alla Corte dei conti da parte dei revisori. La sindaca aveva chiesto spiegazioni
BRINDISI – Il nodo politico-amministrativo dei compensi Aro adesso finisce in Procura: c’è un fascicolo d’inchiesta, al momento senza indagati né ipotesi di reato, con richiesta di acquisizione dei documenti delegata agli agenti della Digos, a partire dalla determina di liquidazione della somma complessiva che sfiora il tetto di 200mila euro, in favore dei componenti dell’ufficio dell’Ambito di raccolta ottimale dei rifiuti.
La prima visita dei poliziotti della Digos è arrivata nella mattinata di ieri, 9 marzo, quando gli ispettori hanno chiesto copia degli atti relativi all’Aro di cui il Comune di Brindisi è capofila. E non è passata inosservata, come del resto è accaduto ogni volta che gli investigatori si sono affacciati negli uffici dell’Amministrazione cittadina. Non è escluso che ritornino a Palazzo di città per integrare l’acquisizione documentale che comprende la relazione del segretario generale Giuseppe Salvatore Alemanno nonché quella dei revisori dei conti. Se il primo, incaricato dalla sindaca Angela Carluccio di approfondire la vicenda, ha escluso profili di illegittimità e qualsivoglia irregolarità, il collegio dei revisori è arrivato a conclusioni di segno opposto tanto da ritenere necessaria la comunicazione alla Corte dei Conti per gli accertamenti di competenza.
Non è chiaro, al momento, quale sia stato l’input alla base dell’approfondimento chiesto dalla Procura. Il fascicolo risulta già essere assegnato a un pubblico ministero dal procuratore capo Marco Dinapoli. Certo è che la vicenda dei compensi è diventata mediatica e, quindi, di dominio pubblico nel momento in cui la prima cittadina ha chiesto spiegazioni. Lo ha fatto dopo aver scoperto che l’Amministrazione comunale di Brindisi ha liquidato (pagato) la somma complessiva di 188.469 euro il 25 gennaio scorso. Giorno successivo a quello delle sue (non) dimissioni, rientrate a distanza di venti giorni con Giunta orfana del vice Francesco Silvestre come titolare della delega ai Rifiuti trattenuta dalla sindaca e innesto della quota rosa mancante con Mary Romanelli.
Secondo indiscrezioni, inizialmente gli stessi funzionari del Comune, avrebbero avuto “difficoltà” nel risalire alle delibere, alle determina e ai verbali dell’assemblea a partire da quella con cui venne composto l’Ufficio dell’Aro Brindisi 2. L’istruttoria interna al Palazzo ha portato ad accertare che l’ufficio è stato tenuto a battesimo il 7 giugno 2013 e che ne hanno fatto parte il segretario generale Paola Giacovazzo, ormai ex, e sostituita dallo scorso mese di novembre da Giuseppe Salvatore Alemanno; Costantino Del Citerna, responsabile degli Affari generali il quale ha ottenuto dal “Tribunale di Brindisi un decreto ingiuntivo per oltre 58mila euro per compensi mai ricevuto in qualità di funzionario dell’Aro Brindisi 2”, partendo dalla richiesta presentata dal suo avvocato Carmela Lo Martire, ex assessore alle Finanze nella Giunta di Mimmo Consales. Il Comune ha deciso di presentare opposizione con le avvocatesse interne Monica Canepa ed Emanuela Guarino secondo le quali i compensi non sono dovuti per effetto del principio della onnicomprensività della retribuzione, espresso dalla Corte dei Conti. Principio al quale avrebbero fatto rinvio i revisori del Comune.
Componenti sono anche: Mirella Destino; Gianluigi Fantetti; Cristina Guadalupi e Rosanna De Angelis. Non è ancora chiaro chi abbia percepito i compensi, a quanto ammontino le somme singolarmente liquidate e il criterio della ripartizione perché nulla di tutto questo viene spiegato della determina del 25 gennaio scorso. Secondo indiscrezioni, qualcuno dei componenti avrebbe rinunciato al pagamento. Chi? Anche in questo caso, non c’è per ora risposta. E’ possibile che le affermazioni agli interrogativi arrivino dalle indagini della Digos.