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Cronaca

Sullo scafo droga per quattro milioni: due brindisini sotto processo

Giudizio immediato per Antonio Lococciolo e Antonio Zecca furono arrestati il 17 agosto scorso dai finanzieri del Roan al largo di Otranto: sul natante c'erano 400 chili di marijuana. La difesa chiede l'abbreviato

BRINDISI – Quattrocento chili di marijuana su uno scafo fermato nelle acque di Otranto, droga che avrebbe potuto garantire quattro milioni di euro se fosse stata venduta e che, invece, è stato motivo prima di arresto e ora di processo per due brindisini: Antonio Lococciolo, 66 anni, e Antonio Zecca, 51, sono imputati con l’accusa di aver “trasportato sul natante 827.424 dosi”.

Il pm della Procura di Lecce Carmen Ruggiero ha ottenuto il giudizio immediato per i brindisini in carcere, nel penitenziario di Borgo San Nicola, dal 17 agosto scorso, sulla base dell’”evidenza della prova”. I difensori Giacomo Serio e Anna Luigia Cretì per Lococciolo e Anna Cavaliere per Zecca hanno chiesto l’ammissione al rito abbreviato, strada processuale che consente di ottenere la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna, saltando il dibattimento.

“In concorso tra loro, trasportavano su un’imbarcazione priva di bandiere e sigle identificative, 23 colli di sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo si 408 chilogrammi”, da cui sarebbe stato possibile ricavare oltre 827mila dosi. Sarebbe stato un colpaccio, ma la navigazione quella notte prese una piega diversa perché i due furono intercettati e inseguiti dagli uomini del Roan della Guardia di Finanza di Bari nell’ambito di servizi di sorveglianza nelle acque del basso Adriatico e del canale d’Otranto, condotti con il supporto del gruppo aeronavale di Taranto.

Lo scafo, proveniente dalle coste albanesi, si dirigeva a luci spente e a velocità sostenuta, verso le coste pugliesi, eseguendo continui cambi di rotta. Insospettite da tale comportamento, le motovedette delle Fiamme Gialle si sono avvicinate per eseguire un controllo più accurato, scoprendo che il mezzo era visibilmente carico di involucri, normalmente utilizzati per il confezionamento di sostanza stupefacente. Alcuni colli furono gettati in mare e poi recuperati.

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