rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Estorsione all’imprenditore, indagini su altri tre brindisini

Il gip convalida l’arresto di Jonathan Muolo: il giovane fermato in viale Aldo Moro dopo aver incassato il denaro

BRINDISI – Uno resta in carcere con l’accusa di estorsione aggravata ai danni di un imprenditore di Brindisi, gli altri, almeno tre, potrebbero avere le ore contate: gli agenti della Mobile sono sulle tracce dei complici di Jonathan Muolo, 24 anni, residente in città, arrestato in viale Aldo Moro, subito dopo aver incassato il denaro chiesto a titolo di riscatto per la restituzione di tre veicoli della ditta.

Jonathan MuoloLe indagini sul furto dei mezzi, una Peugeot Ranch, un Fiat Ducato e un Fiorino, rubati in via Dalmazia la notte del 22 settembre scorso, nella logica del cosiddetto cavallo di ritorno, potrebbero arrivare a una svolta dopo che gli agenti hanno fermato Muolo, ritenuto solo il “postino”, vale a dire un intermediario tra chi avrebbe effettivamente concepito il piano e il titolare della ditta.

Muolo resta in carcere. Questa mattina il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, ha convalidato l’arresto eseguito dagli agenti diretti dal vice questore aggiunto Antonio Sfameni, confermando l’accusa di estorsione aggravata in concorso contestata dal pubblico ministero di turno, Raffaele Casto. L’indagato è difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella. Il penalista non ha avanzato alcuna istanza, in attesa della conclusione delle verifiche dei poliziotti.

Secondo la ricostruzione degli agenti, è verosimile che l’estorsione abbia altri responsabili. Almeno tre brindisini: chi ha ordinato il furto finalizzato alla richiesta di pagamento del denaro, chi ha materialmente consumato il furto dei mezzi e chi ha contattato telefonicamente alcuni collaboratori dell’imprenditore. Muolo, quindi, secondo questa prospettazione, sarebbe l’anello finale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Estorsione all’imprenditore, indagini su altri tre brindisini

BrindisiReport è in caricamento