rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Festa patronale, pasticcio mail sulla security: salta il servizio

A poche ore dall’inizio degli eventi, il Comune revoca la gara alla ditta di Lequile e contatta le agenzie di Brindisi: “Per noi impossibile garantire la sicurezza dei brindisini in poco tempo”

BRINDISI – Pasticcio di mail a Palazzo di città e altolà del Comune di Brindisi all’affidamento del servizio di security per la festa patronale: a meno di 24 ore dalla serata di sabato, ritenuta la più a rischio per l’affluenza, l’Ente ha bloccato l’aggiudicazione in favore della ditta di Lequile e ha contattato le agenzie di Brindisi che nei giorni scorsi chiedevano come mai non avessero ricevuto alcuna comunicazione via “pec”.

Cosa è successo? Risposte dagli uffici dell’Amministrazione non ce ne sono. Per lo meno, non per le vie istituzionali. Quel che è certo, è che allo stato non ci sono gli 80 steward che l’Amministrazione aveva previsto per la sicurezza dei brindisini, come prescritto dalla circolare Gabrielli, seguendo la proporzione di un addetto ogni 250 persone per garantire un controllo capillare.

La processione, le luminarie, una città in festa

Si apprende, con il dovuto condizionale, che il Comune avrebbe contattato diverse società e agenzie via mail. E qui ci sarebbe stato l’intoppo, venuto a galla solo di recente, più esattamente il 30 agosto scorso contestualmente alla conferenza stampa durante la quale la struttura commissariale e l’amministratore unico della Energeko hanno presentato il piano di sicurezza che avrebbe dovuto blindare i festeggiamenti in onore di san Lorenzo e San Teodoro. La comunicazione via posta elettronica, non sarebbe avvenuta con pec,  posta certificata. O meglio: da Palazzo di città, settore della Protezione civile, sarebbero state inviate pec, i destinatari non sarebbero stati raggiunti alle caselle pec, ma a quelle ordinarie. Il sistema avrebbe, di conseguenza, messo in “spam” la posta del Comune con il risultato che nessuna delle brindisine ha risposto dimostrando interesse all’offerta dell’Amministrazione.

Guarda il video dell'accensione delle luminarie

L’Ente, dal canto suo, non ha rilevato alcuna anomalia e ha affidato il servizio a una ditta di Lequile. E qui altro intoppo, a quanto pare legato alla sussistenza dei requisiti richiesti dalle disposizioni di legge, sino a decidere la revoca dell’affidamento. Del resto, se ci fossero state tutte le condizioni, perché fare un passo indietro?

Se questa ricostruzione dovesse corrispondere al vero, si tratterebbe di un duplice errore. Due disattenzioni certamente da non da sottovalutare che si inseriscono in un contesto molto delicato, qual è quello della security dopo i fatti di Torino. Se ci saranno conseguenze, sarà il tempo a dirlo. Fatto sta che il Comune è alle prese con un’emergenza da risolvere a stretto giro e ci ha provato nel pomeriggio di oggi mandando una mail, questa volta una pec, alle ditte di Brindisi: la Global service di Enza De Giorgi, con Marino Andriani responsabile per la sicurezza, la Top Secret e la Interceptor di Antonio Capoziello, risultano tra i destinatari dell’invio partito alle 15.22.

Cosa è scritto nella pec? “Si richiede l’immediata disponibilità di personale addetto alla sicurezza in occasione della festa patronale di Brindisi”. A seguire l’indicazione dei compiti e la richiesta di ulteriore disponibilità per il personale specializzato nella gestione di situazioni a rischio di incendi elevati”.

A Palazzo di città speravano in una risposta a stretto giro e avrebbero fissato un incontro alle 18. Che non c’è stato perché le agenzie brindisine non hanno risposto: “E’ impossibile organizzare i servizi di sicurezza in così poco tempo”, spiega Marino Andriani. “C’è in gioco la sicurezza dei brindisini”, aggiunge Antonio Capoziello. “Non si può improvvisare: è necessario studiare le planimetrie, vedere i varchi e le via di fuga”. “Evidentemente i dubbi che abbiamo sollevato nei giorni scorsi avevano fondamento se siamo arrivati a questo punto e allora ci chiediamo con quale criterio il Comune ha gestito l’aspetto della security e in che termini si intende la trasparenza. Possibile che oggi un’Amministrazione pubblica sbagli a mandare una mail e confonda una pec con un indirizzo semplice? ”. A Brindisi, a quanto pare, sarebbe andata esattamente così. E la security resta un punto interrogativo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Festa patronale, pasticcio mail sulla security: salta il servizio

BrindisiReport è in caricamento