Fondazione Giannelli, i Ds ci ripensano e chiedono indagine interna
Ordine del giorno del consigliere Colella dei Democratici e socialisti per istituire una commissione con poteri d'inchiesta al Comune: stessa istanza era stata presentata da Bbc ma era stata bocciata. L'argomento in discussione il 29 maggio, giorno del consuntivo e della conta per la tenuta della maggioranza
BRINDISI – Hanno cambiato idea nell’arco di due mesi, i Democratici e socialisti che adesso chiedono l’istituzione di una commissione interna sulla Fondazione Giannelli per stabilire come, quando, a che prezzo e a chi sono stati venduti i beni lasciati in eredità dall’ultimo potestà per la costruzione di una casa di riposo per anziani. Esattamente come avevano domandato a marzo i consiglieri di opposizione di Brindisi Bene Comune, sull’onda dell’inchiesta giornalistica firmata da Vittorio Bruno Stamerra su storie all’apparenza opache. Non hanno ottenuto risposte dalla maggioranza.
Cos’è cambiato da allora? Cos’è successo dall’8 marzo scorso? Per quale motivo il consigliere dei Ds Maurizio Colella, in nome e per conto del suo gruppo, chiede che venga istituita la commissione, anche con poteri d’inchiesta? Sarà lui stesso a spiegarlo in occasione della prossima tornata di lavori delle Assise, in programma per il 29 maggio (inizio alle 9). Sarà il sesto argomento dell’ordine giorno, che di punti ne conta 28, tra i quali figura il rendiconto del 2016, per il quale resta il punto interrogativo sino a quando non ci sarà la certezza del voto favorevole del 17esimo consigliere. Che, al momento, non c’è tenuto conto delle tribolazioni interne agli stessi Ds, nonostante il quarto rimpasto della Giunta con l’inserimento di Luigi Guadalupi come vice sindaco ed Elena Marzolla, al posto della dimissionaria Maria Greco.
Stando alle indiscrezioni che arrivano direttamente da Palazzo di città, a spingere per l’istituzione di una commissione per fare chiarezza sulla Fondazione, sarebbe stato l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Brigante, in passato alla guida dell’Ente nato per la gestione dei beni lasciati in eredità da Serafino Giannelli e destinati alla costruzione di una casa di riposo per anziani.
La Regione ha nominato l’avvocato Antonio Nozzi e ha chiesto una relazione allo stesso Brigante, mentre i due consiglieri di Bbc, Riccardo Rossi e Giuseppe Cellie, nonostante la bocciatura della loro proposta in Assise, hanno avviato comunque le ricerche scontrandosi con la mancanza di documenti. Perché negli uffici del Comune sarebbero state trovate solo vecchie delibere di Giunta, risalenti a venti anni fa.
“Non ci sono i documenti che si riferiscono alle vendite o alle cessioni in fitto. E allora la domanda è: dove sono?”, chiede ancora oggi Rossi. L’unica bussola in quella che allo stato pare una navigazione difficile se non impossibile, è il testamento di Serafino Giannelli. Venne pubblicato a Brindisi in il 19 settembre 1962, da allora nel corso degli anni ci sono state diverse vendite, l’ultima quelle quali è datata 2010, anno in cui venne ceduto lo storico stabile in piazza Anime, nel cuore di Brindisi, a fronte di una perizia che – si apprende – stimava il valore della palazzina a non meno di un milione e duecentomila euro.
Quel che è certo è che la prima e unica perizia sul valore di una parte degli immobili, venne chiesta nel 1986 dall’allora sindaco Errico Ortese: furono contati 59 immobili e svariati terreni. Del patrimonio, oggi sembra sia rimasta solo la casa di riposo per la quale non c’è mai stata una dichiarazione di inizio attività perché i lavori non sono mai stati ultimati, tanto è vero che non risulta esserci stata una fine. E’ stata, inoltre, accertata l’esistenza di una convezione tra la Fondazione e la Onlus Mitag per la gestione, diventata oggetto di contenzioso.