Il Consiglio di stato destituisce il sindaco Saccomanno
Accolto il ricorso presentato dai nove consiglieri comunali dimissionari dopo la pronuncia del Tar: l’ex senatore deve lasciare il Municipio, dopo essere stato eletto il 31 maggio 2015
TORRE SANTA SUSANNA – Il Consiglio di Stato destituisce il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno: l’ex senatore, da oggi è anche ex primo cittadino del Comune in provincia di Brindisi, caduto per effetto delle dimissioni di nove consiglieri comunali, salvo la parentesi legata agli effetti della pronuncia del Tar di Lecce.
Nella giornata odierna il “caso” Saccomanno è stato affrontato dai giudici della Terza sezione del Consiglio di Stato, ai quali si sono rivolti i nove dimissionari chiedendo la riforma della sentenza di primo grado, Antonio Trinchera, Pompeo Petarra, Giuseppe Santo Arena, Antonio Baldassarre Epifani, Giuseppe Antonio Longo, Cosimo Morleo, Mino Maurilio Nigro, Giuseppe Rizzo. Sono stati rappresentati dagli avvocati Federico Massa e Domenico Mastrolia.
Il ricorso è stato presentato contro la Presidenza della Repubblica, il ministero dell’Interno, l’ufficio territoriale del Governo Brindisi, in persona del Prefetto pro tempore, oltre che contro il sindaco Michele Saccomanno e i consiglieri di maggioranza Susanna Di Maggio, Giuseppe Gallù, Giuseppe Masi, Martino Salvatore Pinto, Serena Lucia Missere, tutti rappresentati dagli avvocati Adriano Tolomeo, Alessandro Orlandini e dFrancesco Fabrizio Tuccari; Marcella Di Gaetano, Giuseppe Antonio Bello, Giuseppe Antonio Miccoli, Vincenza Bianco, Umberto Calò, rappresentati dagli avvocati Raffaele Missere e Barbara Renna.
La pronuncia di secondo grado, quindi, ribalta quella pronuncia il 7 luglio scorso dal Tar per la Puglia, sezione staccata di Lecce, sullo “scioglimento del Consiglio comunale di Torre Santa Susanna, dopo l’accertamento della validità/efficacia delle dimissioni dei consiglieri”. Saccomanno dovrà lasciare il Municipio, dopo essere stato eletto il 31 maggio 2015. La vicenda è legata alle tensioni interne al Comune che il “28 febbraio 2017, alle ore 7.44,” portarono “nove consiglieri comunali, per il tramite del consigliere Pompeo Petarra” a “presentare al protocollo del Comune un atto di dimissioni collettive”.
Tale atto, tuttavia, non recava l’autentica delle firme dei sottoscrittori ed era stato presentato dal consigliere Pompeo Petarra senza delega, ragione per la quale il segretario comunale riteneva che le dimissioni fossero validamente formalizzate solo da parte di chi le aveva presentate, rispetto al quale veniva avviata la procedura di surroga.
“Alle 11.20 dello stesso giorno nove consiglieri presentavano al protocollo dell’ente comunale un nuovo atto di dimissioni collettive, questa volta regolare, che veniva inviato anche alla Prefettura di Brindisi”. Il Ministero dell’Interno, “ritenendo che si fosse inverata l’ipotesi dissolutoria (dimissioni ultra dimidium della metà più uno dei consiglieri eletti), ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Torre Santa Susanna, su proposta del Prefetto di Brindisi, e ha nominato il commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione dell’ente, in attesa della fissazione di nuove elezioni.
L’11 maggio 2017 il Tar ha accolto la domanda cautelare dei ricorrenti, successivamente riformata dal Consiglio di Stato, in sede di appello cautelare, il 9 giugno 2017. A distanza di quasi un mese, il Tar ha accolto il ricorso e ha annullato gli atti impugnati in primo grado. Contro questa sentenza hanno proposto appello i consiglieri dimissionari e, nel denunciarne l’erroneità, ne hanno chiesto, previa sospensione anche inaudita altera parte, la riforma, con la conseguente reiezione del ricorso proposto in primo grado.
Il Presidente della III Sezione, l’11 luglio 2017, ha respinto la domanda di sospensione monocratica e ha fissato, per la trattazione della domanda cautelare, la camera di consiglio del 27 luglio 2017, trattenendo la decisione che è arrivata oggi. Fine dell’esperienza Saccomanno come sindaco.