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Cronaca

Wind condannata per mancata attivazione della linea fissa

La sentenza del Tribunale di Brindisi: a fare ricorso è stato lo studio legale Montesardi. Il giudice: "risarcimento per oltre ventimila euro per i quattro anni di ritardo ed altri 15 euro al giorno sino a quando non provvederà ad attivare il servizio telefonico"

BRINDISI - La società di telefonica Wind è stata condanna dal Tribunale di Brindisi per non aver attivato la linea chiesta dallo studio legale Montesardi, determinando una serie di disagi per quattro anni: la sentenza arriva dalla sezione civile del  Palazzo di giustizia, con affermazione della responsabilità della compagnia e diritto del cliente (lo studio) a ottenere la somma di oltre ventimila euro.

 La pronuncia è del giudice  Antonio Ivan Natali il quale ha condannato la Wind  "per inadempimento contrattuale in totale spregio agli “obblighi di assistenza, correttezza e diligenza che costituiscono corollario del principio di buona fede oggettiva ex artt. 1175, 1375 e 1176, comma II, codice civile. che ha fondamento anche costituzionale” e l’ha condannata al risarcimento del danno subito per la mancata attivazione della linea telefonica fissa, stigmatizzando “il contenuto estremamente sincopato e il tecnicismo del linguaggio” utilizzato nei contratti dalla compagnia telefonica. 

La Wind, di conseguenza,  dovrà pagare allo studio Montesardi oltre ventimila euro, per i quattro anni di ritardo ed altri 15 euro al giorno sino a quando non provvederà alla attivazione del servizio telefonico: "Dopo la condanna della Vodafone S.p.A. ottenuta alcuni anni addietro, un’altra sentenza incoraggiante che punisce le strategie adoperate dalle compagnie telefoniche a discapito del consumatore", commentano gli avvocati  Margaux Montesardi e Rosalia Longo.
 

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