rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Seminario a Brindisi, poche vocazioni: conversione in residenza per anziani

La Curia pensa di cedere la struttura costruita nel rione Santa Chiara e trasferire i due seminaristi nel palazzo dell'Episcopio. Tra le offerte, quella di un imprenditore di Mesagne già attivo nelle "rsa"

BRINDISI – Seminario deserto, quattro piani e appena due ragazzi ospitati, spese in quantità, dalla tassa sui rifiuti all’Imu, alle manutenzioni. Troppo per le casse della Curia di Brindisi che pensa alla cessione in affitto del palazzone del rione Santa Chiara, struttura che potrebbe diventare residenza sanitaria per anziani.

messa papa a Brindisi-2L’ipotesi di una “conversione” del seminario circola da tempo essendoci la necessità di far quadrare i conti legati all’edificio intitolato al Papa, ora emerito, Benedetto XVI, inaugurato l’8 novembre 2007 dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, al termine dei lavori realizzati dalla ditta Garange di Nicola Carparelli, su progetto dell’architetto Gianluigi Consales con la direzione dell’ingegnere Pasquale Fischetto.

Il pontefice arrivò a Brindisi l’estate successiva, il 15 giugno 2008 e celebrò messa sul piazzale della banchina di Costa Morena, come raccontano le foto e gli articoli di giornale.

Evento certamente storico per la città di Brindisi, all’epoca amministrata dal centrodestra con il sindaco Domenico Mennitti. Anche se qualcuno, pur apprezzando il pensiero rivolto dal Papa ai fedeli brindisini, chiese se davvero quell’investimento a carico della Curia fosse sostenibile, tenuto conto del numero piuttosto esiguo di vocazioni. Non solo. Già due anni prima, c’erano state anche polemiche sulla la costruzione del seminario che era (e resta) legato al testamento di suor Teodorina D’Agnano.

La madre lasciò il terreno che aveva ereditato dalla sua famiglia, in via Fulvia, rione cappuccini, alla Curia di Brindisi chiedendo che fosse destinato alla realizzazione di un monastero o comunque alla costruzione, sempre lì, di un centro destinato alla spiritualità. In via Fulvia, la suora aveva vissuto per anni, assieme ad altre dando vita a una comunità religiosa, poi scomparso con il tempo non essendoci state più vocazioni.

La Curia a quel punto decise di vendere il suolo a un privato e in via Fulvia sono state realizzate palazzine, e optò per la costruzione di un seminario “con l’intento di restituire a Brindisi un luogo irradiatore di spiritualità e cultura cristiana”. Così spiegava in una lettera l’ufficio stampa del vescovo nel mese di maggio 2006.

Nella missiva si precisava anche che il “progetto era stato sottoposto alla verifica scrupolosa della Santa sede che ne ha dato approvazione” e che era stato scelto il suolo di Santa Chiara, sia perché lo spazio in via Fulvia non era sufficiente, sia perché il piano regolatore del Comune prevedeva che in quella zona fosse lasciato come “zona a verde almeno la metà del terreno”.

“Il nuovo seminario sarà il vero dono della Madre alla Chiesa di Brindisi secondo la lettera e lo spirito del suo testamento”, era stato scritto. Ma quel dono lasciato da suor Teodorina, con il passare del tempo, ha portato a qualche problema di natura economica per la Curia costretta a fare i conti con costi enormi.

“E’ uno spreco avere quel seminario, un palazzo a quattro piani per appena due seminaristi, per cui è stato deciso di aprire quella struttura alla città in modo tale da rispondere alle esigenze di  Brindisi e della sua gente”, dice l’economo della Curia, don Antonio De Marco. “L’anno scorso i seminaristi erano tre, quest’anno uno in meno, mentre i costi sono notevoli: per i ragazzi è possibile lo spostamento nel palazzo dell’Episcopio dove c’è spazio a sufficienza, dal momento che il vescovo occupa solo una stanza. In tal modo si ritorna alla sistemazione che esisteva già in passato, non a caso si chiamava vico Seminario”.

l'arrivo del Papa a BrindisiSolo per fare qualche esempio, sono necessari almeno 60mila euro l’anno per la manutenzione ordinaria del palazzo, poi ci sono le tasse: Imu pari a 19mila euro più tassa sui rifiuti che il Comune ha chiesto partendo da 313mila euro, anche per gli anni pregressi, per arrivare a 58mila.

La soluzione porterebbe alla cessione in affitto, confermata dall’economo: “Al momento stiamo valutando tre ipotesi, c’è la possibilità di far diventare il seminario struttura per il ricovero diurno dei malati di Alzheimer, così come quella di ospitare i bambini autistici o ancora è possibile pensare a una residenza per anziani visto che Brindisi i posti disponibili sono pochi”.

La strada che porta alla conversione in residenza sanitaria, pare la più fattibile anche alla luce dell’offerta che recentemente sarebbe stata presentata da un imprenditore di Mesagne, già attivo nel settore, titolare di istituti di ricovero che accolgono persone anziane non autosufficienti, non più in grado di abitare da sole, a causa delle loro condizioni di salute.

In città l’unica disponibilità è offerta dalle suore al Casale, per dieci posti. Pochissimi. Tanto è vero che già in passato era stata ipotizzata la costruzione di una “rsa” in contrada Pignicedda, nella masseria lasciata dall’ultimo potestà di Brindisi, Serafino Giannelli, immobile gestito dalla Fondazione. L’ultimo commissario è stato Salvatore Brigante. Del progetto si sono perse le tracce, ma di “rsa” si è parlato durante l’ultima campagna elettorale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Seminario a Brindisi, poche vocazioni: conversione in residenza per anziani

BrindisiReport è in caricamento